Discussione: Cosa realmente siamo
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Vecchio 12-08-2006, 18.02.26   #63
jezebelius
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Originalmente inviato da coccinella
…..la perfezione originale era immobilità, il riposo di Dio su se Stesso, Tutto in lui e niente gli manca, tranne la possibilità di vedersi... quindi la Creazione…

A parte che non si può parlare di perfezione se c’è qualcosa che manca, mi chiedo da dove ti/vi viene questa certezza di un Dio. Vorrei tanto saperlo. L’ho chiesto anche nell’altra discussione “E …dopo?”, ma nessuno l’ ha ancora spiegato. Si tratta di intuizione, di deduzione, di esperienze, del "vedere" di don Juan o di che altro?
Io penso che l’uomo ricorra a Dio solo perché ha bisogno a tutti i costi di rispondere alla tremenda domanda: che cosa c..o ci facciamo qui. E siccome sarebbe altrettanto tremendo non potersi dare una risposta che probabilmente non c’è, ecco che salta fuori Dio.
Peccato che nella sua immensa, onnipotenza, onniscienza e perfezione abbia avuto bisogno della creazione e, in mezzo ai, presumo, infiniti mondi e creature, anche dell’uomo che in un certo senso gli servirebbe da specchio.
Il rimando che io, e purtroppo non solo io, gli do però non è così esaltante tant’è che da me non si fa proprio sentire ! ! !
Certo che la vita è esperienza, ma un’esperienza vissuta, per quanto mi riguarda, in solitudine.
E da cui posso trarre in primis , se lo colgo, insegnamento.
Per andare dove? Per soffrire e far soffrire di meno e per raggiungere un certo livello di serenità, ma senza illusioni di vite superiori che a questo punto anche ci fossero, personalmente lascio a chi, ancora integro, crede nella Vita.
Anch’io avevo un altro sentire prima di aver perduto mio figlio. Poi il dolore e lo strazio sono stati così devastanti che ho sentito in tutte le mie cellule l’impossibilità dell’esistenza di alcunché di divino in quanto questo dolore è tale da essere definito solo che in un modo:disumano.
Esso è inoltre il più grande PECCATO in quanto INUTILMENTE, esageratamente sproporzionato (a ragione lo zio Gurdi definiva il peccato tutto ciò che è inutile). Non si lancia una bomba atomica per uccidere una formica. La morte di mio figlio per me è stata purtroppo anche la morte di Dio, perchè è stata la prova della sua inesistenza.
Se poi mi sbaglio e tale Immensa Grazia esistesse davvero, beh, penso che dovremmo averne il sacro terrore perché per me trattasi in assoluto del più grande peccatore!
Non intendo con quanto espresso offendere quanti credono.Vi prego di non offendervi. Voi siete Beati. e vi auguro con tutto il cuore di continuare ad esserlo per il resto dei vostri giorni ! E' solo che La vs. esperienza di vita è stata sicuramente diversa dalla mia o, se simile, sicuramente vissuta in modo diverso.
La mia ricerca di senso (al nostro vivere, al nostro essere e.. all’universo) forse non troverà mai risposta. Ciò nonostante se sono qui è perchè mi impongo di mantenere aperto un piccolo spiraglio di possibilità....
Anche se in realtà penso, come in quella canzone, che siamo soli in questo universo, e che proprio per questo dovremmo a maggior ragione amarci, amarci alla follia. stretti nella solidarietà che deriva dalla consapevolezza di un comune, inesorabile,destino. E non per conquistare un Paradiso illusorio.
E chissà che allora, come per miracolo, non saremo proprio noi a creare Dio, sotto forma di amore universale.
hai ragione quando dici che effettivamente ognuno possiede le sue Credenze che piacciano o meno.
Però mi viene da pensare al Reale motivo per il quale " ti imponi " qualcosa.
Sicuramemente non è solo per " lasciarti uno spiraglio aperto " ma per altro..
Lungi da me voler entrare nel merito di un qualcosa che è strettamente personale ma per quanto tu curiosa verso ciò che non Conosci ( altrimenti anzicchè cercare o partecipare tanto per dire qualcosa ,faresti o non faresti altro) in ogni caso ti poni domande, segno questo che ancora non ne hai trovato il senso come non l'ho capito io, per inciso.
Per carità...l'interiorizzazione delle esperienze è sicuramente soggettiva ma questo non preclude la " possibilità " per ognuno di vivere in maniera o in forma diversa ( presentandosi appunto " diversamente ") l'esperienza di una " perdita ".
Sostanzialmente certo non si puo sapere se l'intensità che tu hai vissuto sia minore o maggiore di altre.
Per come la vedo io " l'accettare" qualcosa di più grande cercando di capirne i meccanismi anche se in un primo livello ( appunto di forma ) è il primo passo per fare pace con quel Senso di vuoto che ognuno possiede ma che chiunque, in forma e sostanza diversa, sente ( probabilmente ) differente dagli altri ( o almeno questa è l'illusione ).
Non dico che bisogna credere per forza o attestarsi su " ipotetici fatti di fede " ma sempre per come la vedo io si può sfruttare la propria esperienza per fare ciò che ( forse ) senza quella " prova vissuta " non si sarebbe mai fatto.
Ricerca in conclusione ma non quella che studia sui libri.
Le domande che ognuno si porta all'interno forniscono la spinta per affrontare ciò che all'apparenza può non avere un senso.
Di solito ci si chiede il perchè di un evento fermandosi alla sua manifestazione formale ma al contario non ci si chiede se quell'evento fa parte di ciò del quale si ha Realmente bisogno.
Anche la Circostanza che si crea conseguenzialemente all'evento stesso abbisogna, se si vuole, di essere in un primo momento capita.
Lungi da me ancora dal farti cambiare idea...ci mancherebbe....questo può avvenire solo da Te e quindi da quello che per te è idoneo per un momento preciso.
Le ragioni, o meglio le risposte che l'umanità cerca di darsi per eventi e fatti precisi son ben lontane dall'avvicinarsi alle Vere Motivazioni.
Ad ogni modo se queste dovessero venire a conoscenza dell'individuo comunque non potrebbero essere capite se non in presenza di una particolare propensione o predisposizione all'Accoglimento delle stesse.
Quello che te chiami " Disumano " è semplicemente la risposta a ciò che affermo.
Questo concettualmente può essere compreso ma fino ad un certo punto.
Credo sostanzialmente che lo spiraglio aperto ( consciamente o meno ) sia presente in tutti...appunto per motivi " interiori ".
Andare al di la della forma dunque non basandosi su ciò che non si è riusciti a " Trattenere " - aggrappandosi ad un qualcosa che in comprensione limitatamente umana può essere definito Dio cercandone l'aiuto - ma su ciò che ha " aperto o causato ".
Siamo abituati a vedere ( proprio perchè limitati ) o le cose tutte bianche o tutte nere e quindi siamo molto lontani da vedere le due sezioni di colore come riflesso di un qualcosa che in quel momento " doveva " manifestarsi in quel modo.
Chiedersi il perchè ed il percome non credo serva ( almeno per il momento ) ma " cercare " usufruendo della spinta nella quale si è compresi è il primo mezzo da sfruttare. E sono sicuro che questo sarà ancora li presente anche tra un tot di tempo sempre fin quando...non si procederà in altro verso..
nella mia limitata comprensione..
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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