Discussione: disordini alimentari
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Vecchio 03-02-2011, 15.49.33   #1
Edera
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Predefinito disordini alimentari

Inizio a scrivere un post abbastanza difficile da snocciolare... Avrei bisogno di confrontarmi con voi riguardo un tema piuttosto delicato come quello dei disordini alimentari.
Ho cercato su Ermo ma ho trovato solo una discussione piuttosto datata quindi ho deciso di farmi avanti e di superare un po' il senso di sconforto che mi provoca esporre il disagio. Ovviamente come si capisce ne sono coinvolta in prima persona (bulimia) e oltre a me anche la più piccola delle mie due sorelle(ha alternato fasi di grande dimagrimento a fasi bulimiche). Per fortuna non in forma grave da impedire lo svolgimento di una vita regolare, anche se la piccola è decisamente in un territorio più scivoloso del mio.
Non cerco tanto consigli su cosa fare, a chi rivolgermi ecc... è un passo che ho già fatto, la questione viene già affrontata con la mia analista (per quel che riguarda me) diverso è per la piccola, lasciata un po' a se stessa visto che i genitori si rifiutano di vedere seriamente la cosa.
E' incredibile come gli esseri umani operino tutta una serie rimozioni mentali su se stessi per scappare dalle verità pesanti come quella di una figlia che soffre di disordini alimentari.
Il problema per quel che riguarda la piccola è stato sollevato in famiglia più di qualche volta (io ho preferito rimanere in silenzio perchè tanto avevo già compreso che non c'erano spalle in grado di offrire un sostegno serio), mio padre non avendo altri mezzi reagisce al dolore violentemente, arrabbiandosi, mia madre invece si strugge nel dolore dell'autocompatimento. E' chiaro che nessuno dei due è in grado di farsi un serio esame di coscienza e di iniziare a considerare che forse qualcosa hanno sbagliato anche se vogliono convincersi di aver agito sempre perfettamente. Da una parte mi fa arrabbiare, dall'altra vedo chiaramente i loro limiti e non riesco a fargliene una colpa in toto, hanno veramente fatto quello che secondo loro era il meglio. Mia mamma ne è talmente convinta che un giorno parlandone con me, è uscita con questa frase: 'Quando hai fatto il massimo non riesci a pensare che il risultato sia diffettoso', è stata l'unica volta in cui ho visto un barlume penetrargli nella coscienza.
In ogni caso se ne parlò e poi tutto cadde come al solito nel silenzio, nella speranza che il problema si risolvesse da solo col tempo, crescendo.. ecc ecc. Riuscìì a mandarla anche un paio di volte al consultorio famigliare ma la psicologa era sempre piena e le dava un appuntamento ogni tre settimane, dopo si è fermato tutto e lei riguardo l'argomento si è chiusa in se stessa.
Io invece trovo formelle di grana sciolte dentro i cassetti del suo studio, vasi di cioccolata vuoti nascosti nelle antine della scrivania, vasetti di marmellata come indizi del suo dolore. E poi insomma oltre a tante tare ho un certa capacità empatica e mi basta guardarla. Vedo lei e vedo me stessa, sento una morsa alla pancia, vorrei aiutarla ma non riesco perchè ne ho le braghe piene aiutare me.
Vorrei mi aiutaste a capire cos'è questo problema, vederlo da nuove angolazioni che non posso affrontare con l'analista, vorrei capire dove attecchiscono queste problematiche, andare alla radice e strapparla via violentemente, qualsiasi sia il prezzo.
Questo per quel che riguarda me. Per quel che riguarda la piccola ho capito ultimamente che non ho nessun potere sulla cosa e l'unica che può risolvere qualcosa è lei. E' abbastanza atroce prendere coscienza della nostra impotenza in questo senso, si vorrebbe essere in grado di guarire, di salvare ma l'unica cosa che posso tentare è quella di salvare me stessa.
A volte mi prende qualche mattana romantica e mi verrebbe da stendermi vicino a lei mentre dorme chiedendo a Dio di assorbire tutto quel vuoto che sente dentro e che cerca di riempire col cibo, sono talmente boriosa da credere che so farci i conti meglio di lei.
Vuoto e bulimia sono parole in stretta correlazione, che giro e rigiro dall'analista, cercando le cause, scandagliando l'infanzia, scendendo nei ricordi per trovare i punti dove il pieno si è strappato, le mancanze.
Ho iniziato a pensare che sia abbastanza inutile perchè dopo mesi di relativa calma, basta qualche giorno di pressione e il mostro risalta fuori a prova del fatto che si annida in posti molto profondi dell'essere che non riesco a raggiungere.
Scusate la lunghezza del post, so che è un argomento difficile e che probabilmente qualcuno'altro di voi sa di cosa sta parlando ma non vuole esporsi, lo comprendo.
Tuttavia credo che parlarne possa aiutare a stanare la bestia nera o per lo meno possa fornire qualche arma in più.

Ultima modifica di Edera : 03-02-2011 alle ore 15.51.41.
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