Discussione: Sogno O Realta' ?
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Vecchio 18-11-2010, 02.02.36   #89
Telemaco
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Cerco di chiarirti meglio le mie opinioni e ti pongo alcune domande.
(p.s. ma come cavolo si fa a far uscire le citazioni frazionate, in modo automatico ???)



Originalmente inviato da UNO
Eliminarla non è possibile, sono d'accordo, ma puoi usarla o esserne usato.
A te parrà un dettaglio di poco conto ma non lo è

Usare la sofferenza o esserne usati non significa nulla.
E’ solo un inganno per aggirare il problema.
Resta sempre la sofferenza.



Originalmente inviato da UNO
Ti farei parlare 10 minuti con il mio gatto che non ha problemi di sopravvivenza, di cibo etc...
La differenza con gli animali è, quando c'è, solo nell'ambiente i cui siamo immersi.

Ho avuto 6 gatti nella mia vita.
Vorrei proprio parlarci col tuo….
Ti assicuro che il gatto soffre per cose concrete o relative alla sopravvivenza, ma non certo per problemi esistenziali.


Originalmente inviato da UNO
Come no? Sempre di sopravvivenza si tratta.
Nel momento in cui non hai problemi a breve termine allarghi la tua visione ed inizi a pensare più in largo, lo fanno pure gli animali seppure a modo loro e con le limitazioni del loro essere.
Gli animali domestici hanno la fobia della ciotola vuota anche se hanno la pancia piena e se sanno che non sono mai rimasti senza cibo.
Non pensano più all'immediato: adesso-ho-fame->mi-preoccupo-per-il-cibo ma a quello che potrebbe essere.

L’organismo sopravvive benissimo anche senza il pensiero astratto.
L’organismo si preoccupa solo di sopravvivere e riprodursi, tutto il resto sono esigenze della mente.
Gli animali domestici non hanno la fobia della ciotola vuota.
Semplicemente rispondono all’istinto di sopravvivenza.
Non possono sapere finchè ce ne sarà (di cibo) e anche se hanno la pancia piena è normale che si preoccupino se la ciotola è vuota, ma è un problema pratico e di sopravvivenza, non è un problema astratto o mistico….



Originalmente inviato da UNO
Questa sarà la tua condizione, non è la mia anche se non posso dimostrartelo e neanche mi interessa farlo.
Però bisogna specificare che la tensione è necessaria per vivere, diventa un problema quando è sovradimensionata rispetto a ciò che si vive. E' invece indice evolutivo (individuale) quando si riesce ad affrontare una questione con una tensione minore della media. E' indice di grandissime potenzialità (che non definisco meglio ora) quando si affrontano le cose con una tensione che all'occhio dell'umano medio non esiste per nulla

La tensione è sovradimensionata perché il problema mistico-esistenziale non è inerente a ciò che è la vita, è uno spreco di energia inutile.
Per me è indice evolutivo superare la necessità di trovare un senso alla vita, non il suo contrario.



Originalmente inviato da UNO
Non credere che sia una cosa solo mentale, il corpo ha la sua parte, ovvio che potremmo parlare di mente corporea.
Comunque si, il pensiero sicuramente non può cogliere il mistero della vita, può solo tentare di dare una forma condivisibile con gli altri a ciò che deve essere "colto" in altro modo.

La mente corporea è solo un’immagine poetica.
L’intelligenza del corpo è l’intelligenza stessa della vita.
La vita è inafferrabile, la mente si crea i suoi bei dilemmi esistenziali e si crea un senso della vita, perché la mente teme l’impermanenza.
IL corpo, no. Il corpo non muore mai, al massimo si trasforma in qualcos’altro.



Originalmente inviato da UNO
Continui a fondare assolutismi sulla tua persona. Non potrei affermare di aver eliminato in me la sofferenza, sarei un falso, ma c'è una notevole differenza tra esserne posseduti e ridurla al necessario per il movimento. In molte circostanze si riesce anche a farne a meno, a volte invece è necessaria.
La fame di ricerca invece si, l'ho eliminata, quella è necessaria solo fino ad un certo punto. Se continua indefinitamente senza mai mettere in pratica quello che si è trovato, vuol dire che o non si è trovato nulla o qualcosa tipo che invece che amare ci si innamora dell'amore.

Come fai mettere in pratica quello che cerchi se lo stai ancora cercando ?
Se l’hai trovato, cosa hai trovato ?
Hai forse trovato il senso della vita ?
Se invece non cerchi il senso della vita e ti basta la vita come fine a sé stesso, certo che puoi farne un atto pratico


Originalmente inviato da UNO
, per tanti, non per tutti.

Per tutti…ognuno si tiene le sue opinioni e le sue …illusioni
E’ impossibile cessare il pensiero e se ti ricordi di averlo cessato per un certo tempo è perché il pensiero era presente, altrimenti non te lo ricorderesti affatto.



Originalmente inviato da UNO
E che ci vorresti fare con i neuroni?
Metterli sotto spirito? (anche in senso letterale)
Il problema non è bruciarli, il problema è come si usano.
E poi potrei raccontarti delle favole sulla rigenerazione anche dei neuroni... ma evitiamo.

Tu, e non è la prima volta, ci mostri sempre lo zuccherino, ma non ce lo fai mai assaggiare.
Se non vuoi raccontare la favola sui neuroni perché l’hai citata ?
Perché alludi se poi non dimostri ?
Se ti spieghi, va bene, altrimenti è solo sfoggio di conoscenza occulta…




Originalmente inviato da UNO
Lo è per chi pensa che la meditazione si cerca, si medita non si cerca la meditazione, non si fa la meditazione... si medita

E’ ovvio che intendessi questo.
MI riferisco a quelli che meditano.
Ma chi fa meditazione e la fa da anni e continua a farla, perché insiste ?
Una volta guariti non si prende più la medicina…
Forse la meditazione ha solo un beneficio temporaneo?
Dopo la meditazione si trova la pace poi torna la tensione ?
Certo, dopo aver speso energia per far tacere il pensiero, si è esausti e più che la pace arriva la stanchezza….e noi la scambiamo per pace…
Andare in palestra fa più o meno lo stesso effetto….
Comunque ci sono anche quelli che l’ abbandonano perché non ne trovano beneficio…
Non meditano in modo giusto o sono più pratici ?
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