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Vecchio 17-01-2010, 18.23.29   #3
dafne
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Intanto Gri brava per aver saputo tirar fuori tutto questo

La parte in cui hai "rotto l'aggancio" ti dirò che la capisco bene perchè nel mio nuovo incontro con la Comuinità ti dirò che farei francamente a meno di molti dei parrocchiani/e

Ci sono pregiudizi e gelosie (soprattutto tra donne) che son degni del Medioevo.

Quello che mi stà ancorando, se può aiutarti, è la volontà di voler continuare ad esplorare questa strada al di là di quello che fanno e dicono sacerdote e parrocchiani.

E' incredibilmente difficile perchè all'inizio ti ritrovi avvolto e accolto da comprensione, amore, simpatia..finchè non passa la novità e iniziano a ficcarti in un'etichetta piuttosto che un'altra.

Ma anche questa è sfida, per me soprattutto che ho un ansiogeno e disperato bisogno di approvazione scontrarmi con quello che vogliono e con quello che voglio è un bel match.

Stò ricalibrando i miei contatti, il mio essere presente o meno a certe iniziative..su di me e non sul "così vado bene" che tanto mi è caro.

Perdonarsi è un passo mica da due lire Gri, io ho percepito il perdono su di me,l'ho percepito per un momento è mi ha scombussolta in un modo che non ti sò spiegare, dalla disperazione alla gioia le ho provate tutte. Poi con i giorni la sensazione è sfumata e io ho ricominciato ad accusarmi. Tanto che ho fatto la comunione una sola volta, poi non ce l'ho più fatta.
Quindi non mi sono perdonata.

Forse anche per questo Dio perdona sempre, perchè al di sopra delle nostre miserie Lui già sà che le cose irrisolte torneranno a toccarci ancora e ancora fino a consumarci.Sà che cadremo, ancora e ancora avremo bisogno di essere rassicurati. Anche se da lontano. Quante volte hai visto tuo figlio cadere e non sei intervenuta subito perchè sapevi che doveva imparare a superare la caduta da solo?

Questo mi dice che c'è la serenità Gri, la fiducia, il sapere che quel perdono c'è, esiste, che è lì a portata di cuore e che noi possiamo servircene ancora e ancora fino a quando avremo un nuovo equilibio.

Francamente in questo momento di cose tipo "perchè i conviventi non possono fare la comunione" e simili, che tanto m'irritavano un tempo, non me ne frega un bel niente.
Arriverà un momento in cui riaffronterò i miei perchè, lo sò, ma adesso è la strada che c'è prima che voglio fare.
La Chiesa è il mezzo, la prendo così com'è per quel che è, non evito la Messa o la Comunità, voglio viverla come posso, senza farmi usare però, non sò se mi spiego.

Più mi guardo, più guardo questa cosa e le sensazioni che mi stà tirando sù guardare mia mamma più penso che non è del giudizio altrui che dovrei preoccuparmi ma di qualcosa di viscido e subdolo che si aggira tra i miei di pensieri.
Un mio giudizio su di me a cui insisto a voler cercare confronto fuori.
Non sò se può essere così anche per te e neanche sò se davvero la strada verso la tua fede sia incidentata o finita, ma sò che di fronte a tanta paura e insicurezza sapere che va bene sentirsi così, che è normale, che può capitare, abbassa un pò le difese.

Almeno lo spero

Accipicchia che papiro vabbeh perdonami ma se potessi ti porterei dentro quell'abbraccio stupendo che mi avvolge quando mi metto in ascolto del divino è così rassicurante
dafne non è connesso