Visualizza messaggio singolo
Vecchio 21-03-2008, 14.27.53   #5
Ray
E' praticamente nato/a qui
 
L'avatar di Ray
 
Data registrazione: 10-08-2005
Messaggi: 7,218
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da griselda Visualizza messaggio
Caspita, forse ho capito.
Quando si vivono certi episodi, si ha un grado di coscienza, se commettiamo qualche "sbaglio" è perchè non ne avevamo coscienza, o non lo abbiamo saputo ascoltare o comunque non lo abbiamo fatto. Dopo però la coscienza si sveglia o comunque fa in modo di farci rendere conto. Una volta che ci si è resi conto è diverso il modo di rivivere quegli episodi. Ci sono?

Tempo fa andai in depressione dopo una lunga confessione in cui presi tutto il possibile nascosto e lo tirai fuori, non ero pronta a tutto questo, non lo ero da una parte e forse dall'altra doveva uscire perchè altrimenti sarebbe stato peggio.
La confessione però non fu davanti ad un Sacerdote, qualcuno in grado di accogliere la confessione, la feci a dire il vero anche davanti a dei sacerdoti in più riprese, fu molto dolorosa, li la rivissi nell'animo tanto da starci molto male sia fisicamente che psicologicamente, non avevo conosciuto la possibilità del perdono ne mio ne degil altri. Cioè non credo che sia servito a molto, ma sono comunque contenta di averlo fatto oggi, anche perchè se è successo vuol dire che doveva succedere ed ha in ogni modo cambiato le cose, almeno la prospettiva.

Però forse e dico forse perchè non sono sicura, che quella confessione uscita quasi come un obbligo abbia precorso i tempi e non sia stata fatta con l'animo maturo e quindi che abbia potuto creare uno strappo, come quando dalla pianta si prende un frutto ancora acerbo, se cade da se è maturo altrimenti bisogna tirare e nel tirare può strapparsi qualcosa.

Bon raga forse ho fatto ancora più confusione, ma parlarne in ogni caso sicuramente mi aiuterà, Grazie.
Scusa ma forse mescoli un poco alcune cose. Prima parlavi di ricordi che non si riesce a ricordare appieno, dai quali vieni respinta, poi di forzature a confessare. Ma se confessi vuol dire che ricordi.
Non che le due cose siano del tutto scollegate, anzi, anche nel confessare, sia agli altri che a noi stessi, andiamo incontro a resistenze e anche in questo caso possiamo essere pronti o meno (spesso ce la raccontiamo comunque), ma inizialmente parlavamo del riuscire a ricordare.

Se si formano delle resistenze che ci impediscono di ricordare qualcosa e pian piano però iniziamo a vedere (grazie al Lavoro su noi stessi) val la pena di insistere ed abbatterle del tutto quelle resistenze che han già cominciato a cedere. A mio avviso merita però restare pazienti e rispettare i tempi necessari, senza per questo poltrire... e lasciar fare alla "goccia che scava la roccia".

Cogli bene il discorso sulla coscienza, soprattutto per quanto riguarda la coscienza che abbiamo quando qualcosa ci succede. Facciamo l'esempio del bambino sfortunato che subisce una violenza o assiste a qualcosa di estremamente doloroso. Può accadere che, se vivesse appieno l'esperienza in quel momento rischierebbe di "rompersi qualcosa" per così dire. Ecco che possono scattare dei meccanismi difensivi che costruiscono barriere attorno al ricordo... lo rimuovono in un certo senso... in attesa che la coscienza sia pronta ad affrontare la cosa. In questi casi è stato osservato come, sempre in seguito a lavoro su se, possano emergere ricordi oscurati, a volte anche in sogno.

Poi noi, per abitudine ad un certo tipo di sonno, che ci fa scappare dalle esperienze che non ci piacciono (condannandoci a ripeterle) a volte abusiamo di questi meccanismi, costruendo resistenze attorno alle cose... insomma il discorso è complesso, ma interessante.
Ray non è connesso