Il pettegolezzo è eccitante come la caffeina e può generare vere e proprie dipendenze per l'effetto appagante che momentaneamente procura. Eccita l'ego naturalmente.
Le mie vicine di casa, ma parlo di anni fa, oggi morte entrambe, avevano l'abitudine di alzarsi alle 5 del mattino, sbrigarsi tutte le faccende di casa per essere pronte ad affacciarsi sulla soglia di casa e redigere il "Gazzettino del mattino". Mentre parlavano guardavano il passante, registravano il tutto per redigere poi il "Gazzettino del pomeriggio".
Uno ha detto più su che tanto più peggola chi è impegnato nella sopravvivenza senza uno Vero scopo.
Vita piatta che va rinvigorita dal pettogolezzo, svago delle persone annoiate e represse o frustrate da desideri non soddisfacibili.
E' sempre l'ego che gongola. Nel raccontare i fatti altrui l'ego gode. Più frustrata è la persona maggiore sarà il godimento.
Lo vedo su di me. Non sono particolarmente peggola, i fatti altrui mi annoiano in genere. Però quando il mio ego è ferito o frustrato da una persona dalla quale in qualche modo ho subito e non mi sono potuta difendere un pettegolezzo che mi rende la pariglia mi fa godere tanto, equilibra il conto.
In genere non divulgo le notizie perchè sono sempre in un percorso di coscienza ma di godere godo sfacciatamente.
Quel che mi fa godere non è tanto la sua disgrazia in se tanto la pariglia, il fatto che la rea persona prova quel che ho provato io e per cui sono stata spettegolata.
Ad es. quando mi sono separata le mie vicine mi hanno tagliato e cucito tante volte e per lungo tempo inventandosi anche molti particolari. Io ho assorbito il colpo senza reagire, non le fequentavo nemmeno ma le voci arrivavano alle mie orecchie. Così quando nelle loro famiglie si sono separati i figli io ci ho goduto, non tanto per i figli separati, per loro mi sono dispiaciuta, ma per le loro madri che finalmente hanno smesso di parlare di me avendo ora "pensieri nuovi" di cui occuparsi. Per me il conto ora era pari.
La rivalsa dell'ego invece della compassione della consapevolezza.
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"Mi manca già la tua presenza, ma fai parte di me e per questo non sei mai andata via" 
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