Discussione: Paura di essere felici
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Vecchio 02-06-2011, 20.16.07   #22
Uno
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Originalmente inviato da diamantea Visualizza messaggio
C'è una qualità nel soffrire così come una qualità nello stare felici.
Ci sono due variabili in gioco.
La qualità che dici, che definirei meglio consapevolezza di come si soffre.
La diluizione o assunzione più pura che incide nel tempo e velocità, una cosa come quella del cerotto: lo stacchi di colpo o piano piano un pezzetto per volta?
Il rapporto tra queste due variabili determina i tipi di sofferenza che attiriamo e come movimentiamo il nostro conto del dare e avere.

Citazione:
Originalmente inviato da Telemaco Visualizza messaggio
Intendevo dire che, riconosciuta la felicità come uno stato che si alterna, mai continuo, il problema della ricerca di una felicità duratura non si pone più e con questo, l'ansia di doverla trovare da qualche parte, se ne va.
Ah intendevi in particolare la felicità continua, non la felicità e basta. Ok

Citazione:
Originalmente inviato da Telemaco Visualizza messaggio
Su questo sono abbastanza d'accordo.
E' mia opinione, che la felicità promessa dalle religioni è una delle più grandi truffe ai danni dell'uomo.
Mi sono perso qualcosa. Quale religione promette felicità?
Telemaco, attento, questa è una di quelle cose che qualcuno inizia a dire e poi tutti danno per scontato, ma se cerchi a fondo non sai da dove esce.
Invece è facile sapere perchè tutti la prendono per buona, perchè aggiungere fatti è un sistema comodo per poter rifiutare il semplice e vero che non solletica abbastanza.
Non sto parlando di te adesso, parlo in generale.

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Volendo espandere il discorso, che in origine nasceva solo sulla paura di essere felici....

Si può essere più o meno felici?
Se si, posto che la felicità massima oltre che pericolosa è impossibile se non per brevi e fugaci momenti, potremmo accontentarci di una felicità meno importante ma più prolungata?

Si può dare e ricevere la felicità?
Che differenza c'è tra la felicità dell'essere e quella dell'avere, se per voi c'è?
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