Discussione: Fratelli Coltelli
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Vecchio 25-02-2009, 21.32.43   #24
Uno
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Originalmente inviato da jezebelius Visualizza messaggio
Sarò tonto, come accade spesso. Non sono sicuro di aver capito quel che intendi. Faccio un riepilogo.
Insomma, mi pare di capire che quel che ci poteva essere - e non c'è stato - tra fratelli, o tra me ed uno zio tanto per intenderci e rimanere nella "parentela " è passata, non può più tornare?
A parte, poi, che non sono tanto sicuro di aver capito la parte sottolineata ( posso chiederti un esempio? ).
Per il resto, dunque a prescindere dall'influenza che hanno od hanno avuto i genitori sui figli si tratta sempre di scelta. Vale a dire nel caso in specie scegliere se continuare un rapporto in un modo o cercare, almeno di provare a cambiarlo rendendosi successivamente conto però che ove non vi sia alcuna delle citate possibilità - di continuare o anche di sistemare nella migliore delle ipotesi - è inevitabile il taglio delle radici profonde....( ? )
Esempio: ci si trova in famiglia ogni tanto, nelle migliori tradizioni qualche pranzo o cena domenicale, torni a casa e senti tua madre che sparla di suo fratello e sua cognata (anche tuoi zii).
Da bambino difficilmente avrai un rapporto diretto con questi zii, li vedrai sempre insieme ai tuoi genitori e soprattutto a quei dopo visita dove usciranno mille difetti di questi zii, recriminazioni o che altro.
Tu crescerai imbevuto da ciò che sentirai e anche quando ti dovesse capitare crescendo di vedere i tuoi zii da solo ci sarà sempre un filtro dei tuoi genitori di mezzo, filtro che condizionerà a doppio senso i rapporti tra zii e te.
Al contrario questi zii non ti vedranno mai solo come nipote-persona-individuo, ma sarai sempre figlio di.
Se crescendo ancora, non solo fisicamente, ti renderai conto di quanto è successo, minimo non potrai comunque recuperare quegli anni che sono stati, quelli ormai sono andati, ma purtroppo facilmente neanche potrai cambiare il futuro dei rapporti con questi parenti a meno che anche loro non facciano lo stesso tipo (non uguale, ma lo stesso tipo) di percorso che hai fatto tu.

Da notare che spesso il preferitismo è ereditario, il nipote del figlio (o della figlia) preferito sarà sempre più qualchecosa (intelligente, bello etc..) agli occhi del nonno/a che ha attuato questa preferenza con il figlio. Per cui chi si trova nell'incrocio figlio/nipote spreferito è proprio messo bene . Se per caso si trova nella stessa condizione da entrambe le diramazioni (nonni paterni e materni) deve credere nella sfiga anche se è ultra razionale .
Per fortuna sui quattro nonni i due che contano meno delle due coppie, per quanto non possano consolarlo e/o ripagarlo riusciranno a dargli qualcosa che come dice la pubblicità della carta di credito: non ha prezzo. Quella che io considero la vera eredità, poco utile per pagare conti, ma utile a tutto il resto della vita.

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Originalmente inviato da filoumenanike Visualizza messaggio
mi riallacciavo ad un discorso fatto da uno, dove appunto si dava un maggior rilievo al rapporto che la madre ricopre nel'ambito famigliare
Nella fattispecie mi riferivo al dividi et impera nei nuclei famigliari, tra fratelli e sorelle, comunque se come ho scritto ("questo debbo dire che è un comportamento che ho osservato più nelle madri") non escludo i padri è qualcosa che generalmente è più facile osservare nelle madri.
I padri (almeno delle vecchie famiglie, in cui lavoravano loro e le donne stavano a casa) hanno più modo di distrarsi, la casa è qualcosa che si vogliono godere in tranquillità, hanno modo fuori (lavoro, bar etc) di far polemiche, che lo vogliano o anche no, a casa vorrebbero la tranquillità. Quindi se i figli vanno d'accordo va tutto bene (in linea di massima, poi ci sono casi e casi). Le madri (parlo sempre di quelle vecchia maniera che stavano a casa) invece vivono la casa come un regno, in cui il marito è un principe consorte, di questo regno devono mantenere il controllo. Due fratelli che vanno d'accordo possono fare combutta tra loro, possono essere amici oltre che fratelli, quindi la madre che non ha grandi occasioni mondane si sente messa in disparte, se i figli parlano tra loro non parlano con lei.
Ecco che qualche conflittino fatto esplodere (seppur senza coscienza di farlo) cade a fagiuolo (a proposito, chi è apre un 3d e spiega perchè fagiolo e fagiuolo coesistono?) per mantere il controllo del nucleo famigliare.
Come detto sopra, oggi con le donne che lavorano, i padri che stanno più a casa e cose simili qualcosa sta cambiando, anche se mi è capitato di osservare comportamenti simili in giovani madri che lavorano... un certo condizionamento genetico esce.
Ah a riprova della "teoria" i padri vecchia maniera (lavoro, bar, altre valvole di sfogo etc..) nel momento che vanno in pensione, oltre che entrare in conflitto arrendendosi velocemente con la regina di casa, un pò iniziano ad appoggiare le mogli nel creare conflitti tra i figli che ormai sono grandi ma belli che condizionati da anni e anni.

Il discorso "conflitti" creati ad hoc è solo un'aspetto/causa del fenomeno caino/abele, se dal micro passiamo al macro possiamo osservare che la stessa cosa è fatta dai potenti che mettono contro i ricchi (cioè preferiti) ed i poveri (spreferiti) creando dei conflitti, le famose lotte di classe in cui tra i due litiganti il terzo gode.
Uno non è connesso