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Vecchio 03-07-2007, 02.37.22   #22
jezebelius
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Originalmente inviato da Shanti Visualizza messaggio

A questo punto succede proprio l’opposto: diventa difficile non raccontare e condividere tutto quello che in qualche modo ti fa muovere, e proprio il tacere diventa causa di sospetto e gelosie.
E allora che fare? Il partner con il tempo diventa la persona che meglio ti conosce sotto tutti i punti di vista. Quella con cui riesci a confidarti senza timore di essere giudicato, quella con cui non senti il bisogno di indossare una maschera. Quella di cui ti fidi ciecamente. Tutto assume il significato di un confronto comune, un rispecchiarsi, ed è un continuo arricchirsi e aiutarsi a vicenda. Però… come capire se si sta mantenendo oppure no la propria individualità? E’questo che mi crea confusione.
Citazione:
Originalmente inviato da RedWitch Visualizza messaggio
Ecco Jez, .....
Possiamo condividere tutto? ho imparato a mie spese, che non si puo' condividere tutto, soprattutto se si tratta di un percorso interiore..

se noi cambiamo, cresciamo in qualche modo, anche l'altro ne verrà toccato, ma questo non significa, dover condividere qualsiasi cosa.. perchè ciò che fa crescere noi, potrebbe non far crescere l'altro, ma suscitare per esempio gelosie.. sospetti o quant'altro.
Allora sta a noi discernere un po'.. comprendere che ciò che per noi riveste una notevole importanza, per l'altro/a potrebbe non voler dire assolutamente nulla.. dipende quindi da noi trovare un equilibrio, che non significa dover per forza raccontare tutto, condividere proprio tutto.. chiaramente sempre nel rispetto dell'altro...
Riparto da qui un attimo per affrontare ciò che molto probabilmente si da per scontato.
E' vero e l'abbiamo detto che quasi certamente ciò che si crea nella coppia è la risultante di ciò che ognuno muove in se. Possiamo anche fare riferimento al nucleo che si forma accogliente sia per le goie e sia per i tumulti.
Ora mi sorge un problema.
Se col passare del tempo mi accorgo di una mancanza che è quella, nello specifico, per la quale non opero una reale con-divisione di ciò che mi Interessa ma non perchè non voglia quanto invece per il fatto che tali argomenti non vengono presi per tali, e quindi seri per me dalla persona dal partner, ma, invece, quasi derisi, posso dire che con la persona con la quale mi trovo sono sulla stessa lunghezza d'onda?
Condivisione non dovrebbe essere anche complicità?
E' vero ci scappa la gelosia, che potrebbe essere ulteriormente analizzata nel rapporto di coppia, ma se non riesco a confidarmi di e su ciò che mi Interessa con il mio compagno/ la mia compagna, per cui non posso dire che mi fido ciecamente, per l'appunto, posso parlare di fiducia?
Se ad esempio si cerca la complicità parlando di calcio col partner e questo deride il mio interesse giudicandolo anche in malo modo ( ma può essere trasferito anche ad altri discorsi all'interno della coppia) col tempo, è vero si creerà qualche attrito ma è anche vero che ci si accorge di qualcosa che è cambiato. Probabilmemente entrambi sono cambiati...!
Se pure dovessi ululare alla luna una volta a settimana, ad esempio, perchè quello è il mio Interesse, dovrei in ogni modo, almeno, non sentirmi giudicato dalla persona con la quale vivo e passo la giornata no?
o c'è altro che non riesco a vedere?
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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