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Vecchio 30-03-2012, 18.21.14   #266
Cubo
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Io ho ANCHE contestato lui personalmente, passamela, per quanto attiene alla coerenza tra "culto dei doveri" che professa e "menefreghismo sui doveri" che pratica quotidianamente. E' una roba che mi manda ai matti.

Pero' ho discusso anche di quel che dice.

"Per me esiste il diritto a un posto che ti permetta di programmarti la vita e il futuro (non necessariamente lo stesso tutta la vita)

Per me esiste il diritto a veder rispettati i patti liberamente firmati con me (uguale diritto per la controparte, naturalmente)"


(nemmeno commento la cazzata sulla libertà di espressione)

Ora, è questo il tuo punto? Il mondo è cambiato e non si puo' piu' assumere con contratti a tempo indeterminato? Oppure siccome i tempi sono cambiati puoi assumermi su una certa base e poi decidere unilateralmente che cambi le carte in tavola tu?

Ma un giretto in Germania? In Inghilterra?

Ci devono essere ENTRAMBE le modalità: il contratto a tempo e il contratto "classico". Se l'azienda opera con stagionalità o in situazioni di mercato incerte, assume con contratti a tempo, che DEVONO costare piu' cari dell'altro. Hai il vantaggio, lo paghi. Se fai un'assicurazione semestrale invece che annuale la paghi piu' cara del 50%.

In paesi di questo mondo qui dove questo concetto è sviluppato c'e' gente che SCEGLIE di lavorare solo con contratti di 3 mesi. Quello che piacerebbe a Marchionne. Ma lo fanno perche' guadagnano il DOPPIO, a loro va bene cosi' e alle aziende pure.

Quello che passa strisciando è il concetto "già tanta cara grazia che ti faccio lavorare, non rompermi le palle con le tue pretese che io rispetti gli accordi con te". Questo non ha nulla a che fare con la globalizzazione, per due motivi:
1. esistono paesi europei dove questo non si fa e reggono la concorrenza molto meglio di noi
2. anche se lo fai sei COMUNQUE svantaggiato contro gli LCC a livello di costi di produzione. E' tutta FUFFA. L'operaio indiano costerà COMUNQUE dieci volte meno dell'operaio italiano "precarizzato".

Il problema dell'impresa italiana sono due:
- il sistema italia (burocrazia, infrastrutture penose, bassa legalità, infiniti tempi delle cause civili)
- gli imprenditori italiani (che loro, si', avrebbero bisogno di un po' di quel che dice Marchionne, visto che spesso hanno ereditato aziende dai papa' e si limitano a portarle avanti senza uno straccio di visione)

metti a posto queste, e vedrai che i dipendenti li trovi, li selezioni, li filtri.

Ultimo: il welfare non funziona per gli SPRECHI. In Italia lo stato, nonostante un sommerso mostruoso e 120 mld di € di mancato gettito, INCASSA CIFRE PARAGONABILI a quelle di altri paesi europei, e dà in cambio servizi da schifo. Dire che aumentare le tasse serve a far funzionare meglio la sanità, per esempio, è una palla. E il welfare, già con la riforma Dini, si autosostentava, ora abbiamo il sistema a bilancia migliore del G10.

Insomma, scaricare tutto sull'anello debole della catena, come fa Marchionne, è una porcata.
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"I shall tell you the truth as seen by a perfect cube.
It may not be the truth of your dimension, but it is mine."
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