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Vecchio 25-11-2007, 18.18.54   #6
Uno
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Credo che Red volesse parlare del costo della vita visto in una pizza e non dell'opposizione pompata appositamente tra dipendenti e imprenditori, però se volete, visto che avete espresso alcune convinzioni possiamo provare a fare i conti della serva
Premetto che non ho parenti, ne sono io un ristoratore, quindi non è mia intenzione difendere la categoria quanto invece cercar l'oggettività delle cose.
Sha ha già provato appena appena ad accennare ma sono sicuro che chi per situazioni personali e familiari ha sempre vissuto solo da una parte (dipendenti o imprenditori) non capisce a pieno i problemi delle due parti, non si rende conto che siamo tutti sulla stessa barca e che se il generico commerciante è costretto ad aumentare i prezzi comunque vende meno quindi alla fine comunque guadagna meno, alla fine le sue entrata come quelle del dipendente perdono valore.
Si è vero fare la pizza in se costa poco, come costano poco molte altre cose, ma costa poco se te la fai a casa Soren, se hai letto la discussione aperta dal Folle su come aprire un'attività (dove c'è scritto poco e nulla) ti accorgi che solo per aprire la pizzeria (o prenderne una aperta) devi sganciare una somma che grosso modo corrisponde alle entrate (entrate, non guadagni) di 3 anni di lavoro.
Quindi tre anni su per giù lavori gratis e poi inizi a guadagnare. Anche dopo i 3 anni non avrai tredicesima, ferie pagate e possibilità di stare a casa con il raffreddore pagato.
Se non hai una pizzeria di 2 metri quadrati (e non puoi averla se vuoi almeno viverci) devi avere dei dipendenti a cui dovrai dare le ferie pagate, tredicesima etc...
Dovrai sottostare a migliaia di leggine assurde che ti costeranno una certa cifra solo di commercialista e che altro... etc etc... (ne avrei per due mesi volendo)

il discorso della disparità dei prezzi, è vero c'è chi oggettivamente, forte di non so che (probabilmente un nome che si sono fatti, o una politica: oggi frego uno, domani un'altro) fa quello che vuole, ma la maggior parte dipendono dalla posizione (quindi i costi dei locali) dal tipo di servizio o che altro.
Aggiungo che sebbene la ristorazione sia qualcosa che un pò va sempre... nei momenti di crisi è una delle prima cose che non lavora... se faccio fatica ad arrivare a fine mese non vado fuori a mangiare... e le spese vanno avanti.

Insisto, per concludere, non puntiamo il dito su quelli che gira gira stanno come noi (anche se in maniera diversa) sia che siano dalla parte dei dipendenti che degli imprendiitori o liberi professionisti, io sono figlio di dipendente e ora sono libero professionista, conosco entrambi i fronti, mi sarebbe facile dire che anche riempire moduli dietro una scrivania costa poco quindi non vedo perchè un dipendente pubblico debba avere aumenti di stipendio... ma non lo faccio per diversi motivi, primo perchè so come si vive anche in quel modo, secondo perchè se un dipendente non ha un potere di acquisto decente non si servirà dei miei servizi... io ho tutto l'interesse che stia bene anche il dipendente, come il dipendente ha tutti gli interessi perchè stia bene io che non sarò costretto ad aumentare i costi delle prestazioni.
"Prendiamocela" con chi da sopra ci guarda mentre alcuni di noi si scannano...

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