Discussione: Io so ma non ti dico
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Vecchio 26-02-2008, 13.05.02   #11
dafne
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Originalmente inviato da gibbi Visualizza messaggio
Non è un ritornello dispettoso tra ragazzini …
Riguarda un fatto capitatomi qualche anno fa che credevo di aver “archiviato”. Raccontando tempo addietro l’esperienza ad un amico , le sue riflessioni mi hanno mostrato aspetti della vicenda che non avevo considerato.
Ecco i fatti.
Uno splendido rapporto di amicizia fin dalla scuola con una donna dolcissima, attenta agli altri , generosa …avete presente quelle persone che non vedono il male nemmeno se glielo proietti in uno schermo gigante ? Quelle che “ ma forse non è così? “ anzi “non può assolutamente essere così, ci sarà sicuramente un’altra spiegazione “?
La persona in questione era (forse ancora è) così .
Innamoratissima del marito l’uomo più buono dolce intelligente ironico(lei ne va pazza) perfetto unico insostituibile ….qualità che personalmente dentro di me avevo messo in dubbio in parecchie occasioni , ma in fondo consideravo una bella cosa il provare questi sentimenti …finchè quel maritino tanto perfetto, approfittando di un viaggio di lavoro assieme , mi fa proposte indecenti che non si fermano davanti né alla mia sorpresa né alla mia offesa .
La cosa mi scatena dentro un inferno : lei deve sapere … glielo deve dire perché è giusto che sappia con chi a che fare……..lo faccio anche perché so per certo quello di cui lui è capace ….figurati ! se ci ha provato con me …..eppure sa quanto siamo amiche …….sa il bene che le voglio ….., non è una malignità ……ma lei come reagirà ? e il suo dolce sorriso ? mi crederà ? ……insomma alla fine ha vinto il “ MA CHI SONO IO PER DECIDERE SE E’ GIUSTO CHE SAPPIA O NO ? CHI SONO IO PER DECIDERE DI FARLE TANTO MALE ?
E ho taciuto , convinta di aver fatto la scelta migliore .
Quello che non ho mai compreso è perché me ne sono allontanata , pian piano ho diradato le occasioni di incontro , non ho risposto a telefonate … insomma ho scelto di tacere per non farle male , ma questo silenzio mi è costato un’amica.
Persa per persa non era forse meglio dirglielo?
Ciò che ricordo con maggior intensità era l'imbarazzo che provavo a guardarla negli occhi ....
Voi che avreste fatto?

difficile da vivere,anche da fuori, questa situazione.
Difficile soprattutto quando si ha la certezza matematica che parlare porterà inevitabilmente a una separazione. La tua amica poteva crederti, e buttar per aria un matrimonio oppure, l'ipotesi che secondo me, istintivamente,hai creduto più valida, avrebbe creduto a lui dando dell'imfame a te. Forse c'è la terza possibile soluzione, che ti avesse dato retta, che l'avesse bastonato e immediatamente dopo ti avesse detestato per quello che l'hai obbligata a vedere.
Perchè le persone che non vedono il male neanche se lo proietti su uno schermo gigante in genere non vogliono vedere. In un certo senso una parte di te è andata in sua protezione, penso, anche se una qualche altra parte di te ti stà dicendo che non le hai reso gran servizio. Si chiama onestà Gibbi, per come la vedo io,e quando una persona è onesta e sincera vorrebbe che tutto attorno a sè fosse limpido e pulito. Da questo il tuo disagio a starle accanto, perchè pur non parlando e agendo per il suo bene (c'è una discussione su quest'espressione mi pare) tu le hai mentito, purtroppo me ne sono resa conto a mie spese quando sostieni una bugia diventi tu stesso complice e di conseguenza bugiardo. Che dirti, credo che tu abbia fatto la cosa che ritenevi più giusta, forse l'amarezza arriva dalle chiamate a cui non hai risposto e a quella verità che li sotto cova cova e vuole uscire. Troverai il modo e il momento. Posso chiederti una cosa? E il tuo rapporto con lui? Io vivrei fortissimo il desiderio di spellarlo vivo.
Visto che ci siamo ne approfitto e ti racconto una mia esperienza, simile ma che è finita in modo totalmente diverso.
Mia madre ha avuto un compagno nel periodo in cui avevo 14-15 anni che per mesi si è comportato con me in modo ineffabile, un vero padre, disponibile, gentile, attento, ho fatto fatica ad accettarlo ma poi ha conquistato la mia fiducia. Tanto che quando ha cominciato a farmi delle avances, a introdurmi nel "gioco del sesso" come diceva lui, facendomi da "nave-scuola" non ho trovato il modo il coraggio il buon senso, non so, di fermarlo subito.A distanza di qualche mese chiudo, si stava rasentando la follia e anche la tresca alle spalle di mammina mi dava il voltastomaco (anche se una piccolissima parte di me era felice che la lasciasse stare..mah frase curiosa ci dovrò riflettere, grazie per la possibilità di un nuovo spunto Gibbi anche se OT)
Comunque, il succo del discorso era "lo dico o non lo dico?" non volevo dirglielo perchè mi sentivo sporca e perchè sapevo che a stò tipo ci teneva. Ho insabbiato per bene la cosa fino a quando con quello che era mio marito una sera di confidenze e di coccole mi scappa fuori stà cosa. La raconto a lui, certa della sua comprensione e..zam..come una doccia gelata lui mi impone di dirlo a mamma, pena il lasciarmi. Non sapevo che fare, alla fine sotto le sue fortissime pressioni ho ceduto e gliel'ho detto. Non credo di poter passare uil senso di schifo di me che ho provato tirando fuori le parole una per una, volevo sprofondare, scomparire, morire.
Il senso di sollievo? Mai provato e per di più il tipo in questione ha giurato di non avermi toccato che una volta e..mamma lo ha perdonato.
Lei ha reagito nell'unico modo che conosceva, ora lo so, ha negato per non affrontare, non reagire. pace, ma se scrivo questa cosa è perchè io allora sono stata obbligata a parlare e non ero pronta, non ero pronta ad affronatre quella cosa, raccontare la verità alle volte ci è difficile perchè non sappiamo o non vogliamo affrontare le conseguenze, anche, forse, perchè ci fà senmtire cattivi smascherare le frottole di altri, dico forse Gibbi ora parlo per me, la mia esperienza è stata molto diversa dalla tua. Però oggi come allora leggo le tue parole e mi sento addosso il disagio, sentimento curioso non credi? Mi fà sentire inadeguata, fragile, inutile "chi sono io per dstruggere la loro vita"? ecc ecc
Ma la bugia che resta in me vale il silenzio che mi devo impegnare a mantenere?
Mah
Cos'avrei fatto? Molto probabilmente avrei taciuto ...beh dai, perlomeno non ci sarei stata azz che cattiverie che mi tiro da sola...vedi che meccanismo perverso innescano le bugie? Salvo lei ma punisco me...oppure avrei preso il coraggio a due mani e avrei detto la verità, lasciando poi che a coscienza sua decidesse che fare.
Oggi, stando qui, ho compreso che un amico, in quanto tale, può non essere d'accordo con te ma non per questo smette di volerti bene.
E soprattutto se sei spinta dalla verità qualunque cosa accada hai una specie di corrazza a proteggere il cuore,ma non mi sò spiegare in che senso.
dafne non è connesso