Discussione: Io so ma non ti dico
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Vecchio 26-02-2008, 22.51.49   #13
gibbi
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Ringrazio tutti perché attraverso i vostri interventi sono riuscita a rivisitare l'episodio anche nei suoi aspetti nascosti , in testa quel bel po' di egoismo che mi ha accompagnata nella scelta di tacere.
Già perché , come è ben emerso, non ho deciso di non dire solo per non ferire la mia amica ma , e in primis , per evitare il confronto cui mi avrebbe esposta e dal quale , per certo , sarei uscita sconfitta .
Anche nell'ipotesi che avesse dato credito al mio racconto e avesse poi preso le sue determinazioni con il marito io , inevitabilmente , sarei rimasta la "causa" del suo dolore .
Perché negarle poi quell'altrettanto inevitabile pensierino che alla fin fine anch'io forse avevo in qualche dato il mio contributo all'accaduto? Via il marito ma anche l'amica .

Quel "persa per persa" che la mia penna ha lasciato sul fondo del post di apertura e che "ho visto" solo dopo che Ray l' ha evidenziato, vuol dire anche tante altre cose tutte collegate a quella sensazione di imbarazzo che non riuscivo a comprendere .
Quel suo modo di essere tutto "rosa" (sapeste quanto l'ho invidiato!! Io mio più nero di un calimero !!! ) di fronte al fattaccio non reggeva più , non mi avrebbe più permesso di considerarla come prima perché quella oramai era la realtà e il suo modo di essere stonava … da questo anche un bel po' di rabbia perché il suo "rosa" vicino al mio "nero" faceva sì che la tonalità del mio colore sfumasse nel grigio ( dici niente!) ….
E se dal un lato c'era rabbia per il venir meno della sfumatura che rendeva il mio modo di veder il mondo meno buio , dall'altro il diavoletto aveva una voglia pazza di raccontarle tutto non fosse solo per dimostrare (a lei) e confermare (a me) che il mondo era proprio nero ….altro che rosa !
Per la mia forma mentis poi quel fatto c'era , si chiamava in un modo e per i miei principi (specie di allora ) la verità andava sempre detta , ad ogni costo , per cui la scelta di tacere equivaleva per me a mentire (e quindi imbarazzo).


Per completezza riporto quanto mi aveva detto l'amico cui ho fatto cenno all'inizio : ma chi sei tu per decidere che non e' giusto che lei sappia ? chi sei tu per decidere che lei deve essere a tutti i costi protetta da una verità che tu decidi che lei non è in grado di sopportare? C'è una verità che lei ha diritto di conoscere, che tu hai l'obbligo di presentarle nel modo più indolore di cui sei capace (naturalmente facendoti carico anche delle conseguenze vedi perdita dell'amica) e della quale lei farà quello che potrà ….
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