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Vecchio 23-11-2008, 14.27.10   #13
Kael
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Entro a bomba nell'argomento perchè purtroppo non ho moltissimo tempo.
Stamattina venendo a lavorare ho visto. come altre volte, una giovane signora che aspettava l'autobus per andare da qualche parte (lavoro? boh..)
Dato il tipo di strada che faccio, con molta probabilità va nella stessa direzione in cui vado io, forse non nella stessa identica via, ma forse le farebbe comodo e/o preferirebbe fare il grosso in auto e poi fare due passi a piedi, invece che aspettare al gelo in inverno e al caldo in estate, in un posto sperduto da Dio.....
Il problema è che se mi fermassi a chiedere dove va e se vuole un passaggio, visto che io non la conosco potrei ottenere alcuni tipi di risultato:
Mi prende per un maniaco, o quanto meno uno che ci vuole provare.
Non è poi così buona e appena sale tira fuori una pistola e mi rapina, oppure dopo mi ricatta che se non le do dei soldi mi denuncia per chissà quale motivo...
etc......

Sono esempi un pò esagerati e provocatori, come quello che feci tempo fa: " se vedo un bambino che cade e faccio per tirarlo su, rischio che qualcuno mi denunci per pedofilia...
Provocatori, esagerati, ma mica poi così tanto, riguardo ai bambini vediamo che per un disegno sono capaci di toglierli ai genitori per 2 anni e poi un bambino pieno di ferite ed ematomi vari lo lasciano in mano alla "madre" (madre è una parola che va oltre al biologico) finchè questa non lo massacra.

Insomma questa larga introduzione per dire che volenti o no, la società ci condiziona e ci impedisce di esternare piccoli gesti di bontà....

Quanto l'uomo è costruttore di società e quanto invece la società ha preso vita andando oltre la volontà dell'uomo?
Quest'uomo capace di costruire questa società avrà mai avuto una reale volontà?
Oppure solo pochi hanno una reale volontà e creando i presupposti per una società intendevano altro che poi dalla massa viene distorto?

Sono domande retoriche per alimentare le riflessioni, inoltre così in alto come in basso, tutto si ripete a cerchi concentrici.
A conferma di quanto dici, basta vedere quando andiamo magari in vacanza in qualche piccolo paesino di montagna. Lì l'aria ci trasforma, passeggiando salutiamo chiunque incontriamo senza per questo aver paura di essere presi per maniaci, se troviamo qualcuno in difficoltà non esitiamo un istante ad aiutarlo, etc etc...
Questo perchè effettivamente la capacità di costruire una società è minima, e semplicemente ne siamo noi influenzati, subendola passivamente.
"Subendo" quindi il paesino alpino diventiamo tutti boyscout provetti, poi appena torniamo in città subiamo la metropoli e torniamo ad essere i soliti menefreghisti per il nostro quieto vivere...
Oppurtunismo.... Ci si lascia portare dalla corrente perchè è più semplice che cercare di andarle contro, dimenticando così quali erano le nostre mete e lasciando che altri le scelgano per noi.

Se ricordassimo con forza dove vogliamo andare (e ancora prima lo avessimo deciso liberamente) saremmo realmente costruttori di società e non semplici marionette nelle mani degli altri...

Citazione:
Originalmente inviato da Astral Visualizza messaggio
In ogni caso pongo la domanda al contrario, perchè invece per fare qualcosa di cattivo, non ci pensiamo due volte, e non ci frega poi più di tanto se la società ci frena?
Per il semplice fatto che quando facciamo qualcosa di cattivo lo facciamo per noi stessi, mentre per fare qualcosa di buono lo facciamo per gli altri... (o meglio, lo facciamo anche per noi stessi, ma non è così immediato vederlo come nel primo caso..)

Ultima modifica di Kael : 23-11-2008 alle ore 14.29.46.
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