Discussione: Teogonia dell'Assoluto
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Vecchio 15-08-2009, 20.17.55   #5
filoumenanike
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
A livello storico-filosofico la cosa è molto più lontana nel tempo rispetto ai Greci. Molte delle culture che noi vediamo come deiste studiate a fondo (per esempio vedendo la corrispondenza dei-archetipi) rivelano un pensiero ben più profondo che una semplice idolatria.
Ma io parlando di uomo pensavo più al singolo che alle correnti filosofiche.
Nell'uomo come, quando e perchè nasce l'idea dell'assoluto, se nasce (perchè mica è detto che nasca in tutti)?

Ci sono due possibilità (principali):

Il bisogno di punti di riferimento permanenti ed immutabili, anche se questi riferimenti sono inafferrabili (alla ragione, ma pure alla percezione) riescono comunque a soddisfare almeno in parte questo bisogno.

La noia di ciò che pur mutando in continuazione non riesce a soddisfare il bisogno di pienezza/tutto dell'uomo.

In realtà se osserviamo bene, questi due punti sono la stessa situazione da due viste diverse.
Sono partita dai greci perchè nel mondo occidentale il pensiero filosofico ha preso forma con loro, tuttavia non avevo compreso il tuo scopo...cercare di vedere quando in ciascun individuo nasce l'idea dell'assoluto, sbaglio? Se fosse così io penso che ogni persona ha il suo curriculum, comunqua già in età giovanissima si comincia a dare forma a quesiti che non trovano risposte adeguate, poi se si coltivano questi percorsi interiori, se non ci si smarrisce dietro a religioni a volte fuorvianti, a credo più o meno elaborati dall'io, si arriva ad un punto fermo, ad un quid che sconvolge la mente, razionalmente no si riesce a dare risposte e quando provi a pensare all'infinitamente grande che ci racchiude, pensi di far parte di un Assoluto che ci conivolge e ci ignora e ci fa vivere....
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