Discussione: Discesa temeraria
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Vecchio 24-04-2010, 08.00.19   #1
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Predefinito Discesa temeraria

Mi scuso per chi vuol leggere, descrivo una avventura con forte emozione, che non rendeva se riassunta. buona giornata

In macchina sono con mia cognata , mia sorella e i nostri figli. I ragazzi, hanno circa dodici anni anziché venti. La strada diventa una di montagna, non più verso casa ma verso nord. Mi viene chiesta una deviazione, verso Milano, per ritirare l'esito di un esame per la figlia. Malgrado la stanchezza, siamo di ritorno da una festa in famiglia, giro prontamente a u, il monte si ricopre di granella di pistacchio che la moglie di mio fratello ama usare in cucina, e invito tutti a scendere per proseguire a piedi.Il manto lo richiede. Mi assicuro che mia nipote e mio figlio, siamo solo in tre adesso, siano vicini a me per cominciare la discesa. Davanti a noi si apre tra i monti, scoscesa e stretta,con terreno polveroso,dovrebbe portarci nella spiaggia grande bagnata dal mare aperto. So che i ragazzi avranno paura, dico di metterci con la schiena all'indietro ben adesa al percorso e le mani ai lati , sempre sul terreno, poi mi rendo conto che mia nipote è dietro di me, e la faccio mettere davanti attaccata a mio figlio, egli è più spericolato mi preoccupa meno, ed iniziamo la discesa come in un tunnel di neve. Man mano infatti la terra polverosa è mista ad acqua, il fondale sembra il letto di un fiume. Tutto si accende di luce come al mattino col sole alto. Si scivola, controllo che siano attaccati a me di continuo.Li guido come posso, vanno in parte in acqua, il fondo ha massi e ciottoli sempre più levigati e incontriamo anche sbarramenti che sembrano lastroni di pietra caduti da mura antiche, ho paura che ci rompiamo le ossa nel superarli, ma raggiungendoli velocemente coi piedi li spezziamo, come fossero ghiaccio ormai in scioglimento. Si scende come in una rapida e si giunge in pianura con l'acqua alta fino alla vita. Vedo mio figlio nuotare già, l'acqua è gelida, limpida, ma dico di resistere, presto approderemo nel posto asciutto e in pianura. Cè impetusità nella corrente, le emozioni sono forti, afferro i ragazzi per le braccia, via via dove capita per non farli annegare, sento la sesponsabilità della nipote timida . Ci passa davanti la carogna di una mucca morta, gonfia d'acqua, dico di non curarcene, di pensare a resistere stando a galla, e finalmente siamo su pietre molto grandi, c'è un recinto quadrato dove ci possiamo riposare un po' al di la del quale c'è il mare dopo una spiaggia bellissima. Dentro questa sorta di griglia restano imbrigliati anche molti animali, gatti di diverse taglie, storditi come noi dalla discesa, felini di ogni genere, vedo una pantera , ma è cucciola, non mi pare possa aggredire, è una stuazione ancora di pericolo, cerchiamo di schivare le bestie,c'è un gatto ancora shoccato, non so se riprenderà vigore, è ovvio che qualcuno potrebbe non avere resistito. Ora dobbiamo superare la rete e metterci in spiaggia in quel mare aperto e tranquillo.
Mi sveglio, la fatica ed il coraggio esercitato sono stati di enorme portata.L'unico che ha la faccia di chi si è divertito è mio figlio.

Ultima modifica di webetina : 24-04-2010 alle ore 08.04.39.
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