Per me il numero dovrebbe essere il minimo che garantisca la presenza di un certo numero di volontà, le maggiormente volute. Per questo non dovrebbe essere fisso, ma variabile a seconda delle votazioni.
Stabilirei un massimo di correnti che possono arrivare al parlamento senza sbarramenti di percentuali. 12 mi sembrerebbero un numero sufficientemente rappresentativo.
Per ognuna di queste 12 correnti/partiti stabilirei un numero fisso di rappresentanti, 10 mi sembrerebbe giusto. Sulle decisioni poi applicherei matematicamente le percentuali ottenute con i voti indipendentemente dai numeri fissi di rappresentati.
I 10 dovrebbero essere sempre presenti con la possibilità di scambiarsi all'interno dei partiti, ma garantendo sempre la presenza di 10 rappresentati.
Esempio, bisogna decidere per la storia della Grecia?
Si riuniscono i 120, di cui i 10 di ogni partito arrivano conoscendo già cosa il proprio partito pensa della cosa. Discutono sulla cosa in maniera snella ma sufficientemente articolata e soprattutto nella discussione anche i punti di vista minoritari possono essere esposti in maniera esauriente (cosa che adesso non è possibile se un partito è presente con solo 5 deputati su 300) poi alle votazioni se il partito minore ha il 3% il suo voto conta il 3%, se il maggiore ha il 25% il suo voto conta il 25% etc....
Con 120 persone (variabili dai partiti che si gestirebbero reperibilità e presenze, ma sempre presenti) si potrebbe avere un parlamento snello ma forse persino più democratico di oggi perchè comunque rappresentativo delle correnti principali e non di persone singole.
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