Discussione: Sogno su Ermopoli
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Vecchio 06-04-2011, 11.24.30   #1
Astral
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Predefinito Sogno su Ermopoli

Dunque un sogno alquanto strano...ma alla fine quale non lo è.

Mi trovavo ad Ermopoli ma invece di essere una città era una casa, un appartamento. In verità mi ricordava uno studio dentistico della mia infanzia, solo praticamente più grande specularmente.
Mi trovavo nell'atrio principale, quando ad un certo punto, è come se visualizzassi o sapessi che ad Ermopoli stava arrivando un ospite, cosi la porta di ingresso di apri a metà, e c'era una scala che dava sul basso. Qualcuno doveva salire ed io dovevo lasciare un messaggio in bacheca (una lavagna) e poi nascondermi. Ma non mi venne in mente nulla, anzi non c'era nessuno, e sapevo che mi dovevo nascondere, gli altri abitanti di Ermopoli non c'erano o erano invisibili.
Allora con grande curiosità guardai in quale stanza mi potevo nascondere ma mi ricordo che erano tutte belle, perfettamente arredate in un mix tra antico e moderno. Solo che alcune erano vuote, ed altre c'erano pochi spunti per nascondermi.
Passando notai che c'erano delle porte chiuse a chiave, dove c'era l'amministratore (Uno?) c'era anche un divano davanti alla porta, ma non mi interessava ora entrare dovevo nascondermi.
Trovai una camera matrimoniale carina, anche se piccola mi nascosi la, però poi ad un certo punto mi venne la curiosità di vedere chi c'era ed uscì fuori.
Torno indietro, e anche il nostro ospite è invisibile ma ha una piccola lanterna che cela l'inganno che galleggia per l'aria. Si è accorto che ci sono io, e io gli prendo la lanterna, e lo porto in una specie di sala d'attesa che sembra anche un po' da pranzo.

Qui c'è un uomo giovane (35-45) non so chi sia, poi ad un certo punto arrivano sua moglie e suo figlio. E lui risponde che rimarrà qui.

Ciò che mi ha colpito del sogno, è che apparte (ma non sono sicuro) il rumore dell'aprirsi di una porta, il sogno era muto. Nessuna musica, un silenzio assurdo, non sentivo i miei passi.
L'atmosfera era molto misteriosa, ma accogliente, nel senso che non è stato un sogno di paura o avevo l'ansia della fuga, ma dovevo solo nascondermi e manco sapevo perchè.

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