Discussione: Paramahansa Yogananda
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Vecchio 21-06-2007, 19.52.36   #9
seleparina
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Citazione:
Uno dei miei amici, Sasi, trascorse vari wee-end felici a Serampore. Il Maestro prese a volere un bene immenso al ragazzo, e si rammaricava che la sua vita privata fosse dissoluta e disordinata.
“Sasi, se non ti modifichi, tra un anno ti ammalerai gravemente”
Sri Yukteswar guardava il mio amico con un’espressione di affettuoso cruccio. “Mukunda ne è testimone, non dire poi che non ti ho messo in guardia!”
Sasi rise: “Maestro, affido a voi l’incarico di interessare una dolce carità cosmica al mio triste caso! Il mio spirito è ben disposto ma la mia volontà è debole. Voi siete il mio unico salvatore sulla terra. Non credo che in voi”.
“Perlomeno dovresti portare uno zaffiro di due carati. Ti potrà aiutare”.
“Non ho mezzi per acquistarlo. Ma comunque, mio carissimo Guruji, se i guai verranno, credo fermamente che mi proteggerete”.
“Fra un anno mi porterai tre zaffiri”, rispose Sri Yukteswar sibillinamente, “ma allora non serviranno più a nulla”.
Varianti di questa conversazione si ripetevano regolarmente.
“Non posso cambiare” diceva Sasi con comica disperazione. “E la mia fede in voi, Maestro, mi è più preziosa di qualsiasi pietra!”
Un anno dopo andai a visitare il mio Maestro a Calcutta, nella casa del suo discepolo Naren Babu. Verso le dieci del mattino, mentre Sri Yukteswar e io eravamo tranquillamente seduti nel salotto al secondo piano, udii aprire la porta d’entrata. Il Maestro s’irrigidì.
“E’ quel Sasi” disse con serietà. “Ormai l’anno è finito; i suoi polmoni sono consumati. Egli non ha voluto seguire il mio consiglio; digli che non voglio vederlo”.
Mezzo stordito dalla severità di Sri Yukteswar mi precipitai giù per le scale. Sasi stava salendo.
“Oh! Mukunda! Spero che il Maestro ci sia; ho intuito che potevo trovarlo qui!”
“Si c’è. Ma non desidera essere disturbato”.
Sasi scoppiò in lacrime e m’oltrepasso correndo. Si gettò ai piedi di Sri Yukteswar e mise in terra tre magnifici zaffiri.
“O Guru onnisciente, i dottori dichiarano che sono affetto da tisi galoppante; non mi danno più di tre mesi di vita. Umilmente imploro il vostro aiuto; so che potete guarirmi!”
“Non è un po’ troppo tardi, ora, per preoccuparti della tua vita? Vattene con le tue pietre preziose. E’ passato il tempo in cui potevano servirti”. E il Maestro sedette in un inesorabile silenzio da sfinge, ritmato dai singhiozzi del giovane che chiedevano pietà.
Intuitivamente si fece strada in me la convinzione che Sri Yukteswar stesse solo mettendo alla prova la fede di Sasi nel divino potere risanatore. Non fui sorpreso nel vedere, dopo una lunga ora di tensione, che il Maestro rivolgeva uno sguardo affettuoso al mio amico disfatto.
“Alzati Sasi; che subbuglio provochi in casa d’altri! Riporta i tuoi zaffiri al gioielliere; ormai sono una spesa inutile. Ma procurati un bracciale astrologico e portalo indosso. Non temere, in poche settimane guarirai”.
Con un agitato inchino il mio amico se ne andò in fretta. Andai a trovarlo più volte le settimane che seguirono, e fui sconvolto nel vedere che le sue condizioni peggioravano sempre.
“Sasi non riuscirà a passare la notte” Queste parole dette dal suo medico e la vista del mio amico ridotto quasi a uno scheletro, mi mandarono per espresso a Serampore. Il mio Guru ascoltò con freddezza il mio lacrimoso rapporto.
“Perché vieni qui ad annoiarmi? Pure mia hai inteso quando ho assicurato Sasi che sarebbe guarito”.
M’inchinai con grande reverenza e battei in ritirata verso la porta.
Ritornai difilato alla casa di Sasi a Calcutta; con grande meraviglia trovai il mio amico seduto nel letto che bevevo del latte.
“Oh Mukunda! Quale miracolo! Quattro ore fa ho sentito nela stanza la presenza del Maestro e i terribili sintomi del mio male sono scomparsi a un tratto. Sento che per grazia sua adesso sto completamente bene”.
Io ricordavo questo episodio (pagg 172-173) nel quale, a mio modo di vedere, il bracciale astrologico non guarisce il ragazzo, ma ha la funzione di fortificare la sua Fede, è Sri Yukteswar a fare da "tramite" per la sua guarigione.

Il passo che hai riportato tu, Uno, è esattamente riportato dal libro (pagg 159-160), ma è anche vero che lo stesso Yogandanda, a pag 163, dice:

Citazione:
"Quanto è più profonda l'autorealizzazione dell'uomo, tanto più egli influisce su tutto l'universo mediante le sue sottili vibrazioni spirituali, e tanto meno subisce egli stesso l'influenza del flusso fenomenico."

Queste parole del Maestro tornavano sempre alla mente ad ispirarmi.



Prprio a inizio capitolo XVII -lo stesso dell'episodio che ho trascritto- Sri Yukteswar prevede la malattia del padre di uno dei suoi discepoli, un uomo assolutamente agnostico, veterinario specializzato in cavalli.
Quest'uomo, dopo un colloquio con il Maestro, rifiuta di indossare un bracciale astrologico che sarebbe servito all'inizio della sua malattia (che non sapeva di avere) allo stesso modo rifiuta il divieto di mangiare carne per un dato periodo...sempre dal mio punto di vista, non è il bracciale in se ad evitare e contrastare il diabete del veterinario, ma il bracciale avrebbe avuto la funzione di far breccia nella corazza di quell'uomo.

Ultima modifica di seleparina : 21-06-2007 alle ore 20.08.07. Motivo: Altro episodio:
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