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Vecchio 12-11-2007, 14.23.54   #2
jezebelius
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Per quanto mi riguarda il problema esiste.
Molto lodevoli le iniziative della scuola anche se, per altro verso, si dovrebbe affrontare una riforma più radicale secondo me. Al momento però soffermiamoci su questa che abbiamo.
Anche io, ho avuto molti problemi a scegliere il tipo di scuola, per potere continuare gli studi. Devo dire che questo dipende anche, e soprattutto, dalla inclinazioni del ragazzo e dalla maturità di questo.
Non è un caso che mi son trovato ad un certo punto nella situazione per la quale, pur avendo perso qualche anno, avrei voluto cambiare tipo di scuola, magari scoprendo che la mia inclibazione era per il Liceo, ma poi ho continuato quella in cui stavo, poichè mi sembrava " dispendioso" e non fruttuosa la scelta del cambiamento, giacchè, ormai, ero arrivato quasi alla fine. Quindi una maturità scolastica, se vogliamo e per quanto mi riguarda, che è arrivata tardi.
Col senno di poi si vorrebbero fare molte cose e questo è risultato essere uno dei casi.
Insomma la scelta è stata affrontata dai miei genitori in quanto mi son trovato nella condizione di non saper scegliere ( una cosa che mi porto dietro da un po! ) per cui loro - i miei genitori - lo hanno fatto pensando a quello che avrei potuto concludere e, ancora di più, all'immediatezza del lavoro che forniva o avrebbe fornito la scuola tecnica nel caso non avessi voluto continuare gli studi all'università.
E' vero che ci sono mille paure per il genitore ma credo che sia compito di questo responsabilizzare, anche in questo senso, il/la ragazzo/a.
Forse sarebbe il caso di includerlo facendolo partecipe per la scelta, una volta che più o meno si son viste tutte le possibilità - ma mi rendo conto che non è il massimo anche in questo caso - che la scuola offre. Ma soprattutto non farsi prendere, poichè il genitore è molto incline a questa dinamica e so anche che non è affatto semplice, da facili allarmismi del tipo: " Eh..ma la scuola è lontana" o anche " la scuola che vuoi fare tu non ti porta da nessuna parte " e via discorrendo.
La prima domanda, se pure scontata certamente, dovrebbe essere: " Cosa ti piacerebbe fare/studiare"?
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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