Discussione: Parigi
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Vecchio 12-08-2007, 23.17.24   #6
griselda
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Dopo esserci rifocillati procediamo dirigendoci verso il Trocadero dove prendiamo il metrò direzione Champs Elisè il lungo viale che porta all’Arco di Trionfo, davvero una bella passeggiata tra in negozi e i ristoranti famosi di Parigi.
Le strade principali di Parigi sono molto larghe e piene di giardini ben curati, la primavera mostra tutti i suoi colori attraverso i fiori, i prati e degli alberi.
Siamo un po’ stanchi quindi decidiamo di riprendere il metrò e tornare in albergo un bagno veloce e poi di nuovo fuori. Stavolta alla via di Monmatre su, su per un altro sacco di gradini che ci conducono prima a le Sacre Coer e poi al quartiere degli artisti.
Arrivati davanti alla scalinata che porta alla Basilica di stile bizantino rimango incantata da tanta bellezza sono le cinque passate del pomeriggio, il sole a quest’ora scalda anche i colori oltre all’aria, il bianco della Basilica esplode agli occhi come un flaches che si imprime prima sulla retina e nel cuore. Salgo i gradini ed entro in questa opera d’arte stupenda, sono stanchissima ma continuo a camminare. Purtroppo dentro non si può fotografare ne riprendere con la telecamera. La basilica nasce dal voto fatto da due laici che promisero di costruire una Basilica dedicata al Sacro Cuore di Gesù qualora la Francia fosse uscita vincitrice dalla guerra franco-prussiana del 1870. La costruzione vide la sua piena realizzazione quarant’anni dopo la fine delle ostilità.
Il silenzio e il buio del suo interno contrastano con il chiasso e la luminosità dell’esterno. Nel cuore della Basilica possiamo ammirare sopra l’altare un meraviglioso mosaico d’orato raffigurante il Cristo e la Vergine Maria, i Santi e il Papa. Ma ogni angolo è da sondare minuziosamente.
Una volta fuori ci dirigiamo verso la cripta dove avevo letto si trovava l’urna contenente il cuore di uno dei personaggi che fece costruire la Basilica, ma dopo aver pagato 5 euro a testa ci rendiamo conto che non deve essere il posto giusto perché ci troviamo davanti ad una scala a chiocciola angusta con i gradini stretti che ci porta proprio sopra al cupolone. Tra l’altro dopo ho scoperto che è, dopo la torre Eiffel., il posto più alto di Parigi, difatti non so quanti gradini abbiamo salito per arrivare in cima, ma vi posso assicurare che erano tanti, tanti quanti ne facemmo per scendere dalla parte opposta con un’altra scala a chiocciola che gira spirale verso sinistra mentre a salire andava verso destra. Alla fine della discesa ci girava la testa e le gambe erano diventate doloranti, ma ne è valsa la pena perché il panorama è davvero eccezionale.
Quando scendiamo è molto tardi quindi ci dirigiamo di nuovo verso l’hotel dove ci prepariamo per il ristorante.
Questa sera cena in un locale tipico francese i piatti sono unicamente a base di anatra cucinata in diversi modi. Devo dire che era tutto molto buono anche se appena mi resi conto che dovevo mangiare anatra avrei voluto andarmene immediatamente. Speso molto poco e mangiato molto bene. Ah dimenticavo che dopo la prima batosta del costo dell’acqua abbiamo imparato a domandare l’acqua in caraffa che non si paga è gratis perché è quella del rubinetto.
Passeggiatina sino all’hotel e poi a nanna.
Il terzo giorno lo abbiamo dedicato ai parchi Disney Paris e agli studios avendo un figlio non potevamo esimerci dal visitarli e devo dire che nonostante la mia reticenza iniziale mi sono divertita, soprattutto negli studios dove si vivono situazioni emozionanti come su un set cinematografico.
Per raggiungere i parchi abbiamo preso il loro passante ferroviario che si raggiunge tramite il metrò. Mezz’ora di viaggio e si è arrivati.
Quinto giorno 22 aprile prima destinazione periferica di Parigi Basilica di Saint Denis, fatta costruire dall’abate Sugerio (1081 c.–1151) stupenda mi è piaciuta ancora di più di tutte le altre.
Costruita anch’essa sopra un antico santuario fu il primo esempio di stile Gotico parigino. Divenne in seguito luogo di sepoltura dei reali di Francia.
San Dionigi fu il patrono di Francia e secondo una leggenda fu il primo vescovo di Parigi il quale venne sepolto proprio lì dove ora sorge la Basilica che un tempo fu anche un monastero Benedettino.
Dentro questa Basilica ci si perde in tutti i sensi e non bastano poche ore per poter ammirare le sue bellezze. Ad ogni angolo una scultura, una vetrata, un’arcata, una luce che filtra….descriverla è minimizzare l’immensità di ciò che vi è al suo interno.
Seconda destinazione Saint Sulpice conosciuta al grande pubblico per il libro di Dan Brown il codice da Vinci piena di splendidi dipinti e di simbolismi per cui forse se vi aspettate troppo e non avete la necessaria conoscenza dei simboli, come me del resto, potrebbe lasciarvi delusi. Peccato che la ristrutturazione ne occultasse un pezzo.
È arrivato mezzo giorno e sbagliando fermata del metrò arriviamo in una zona oltre Pigalle un quartiere molto povero e ci imbattiamo in una realtà multirazziale molto diversa dal centro storico. Venditori ambulanti, banchetti di popcorn, bancarelle in cui si cucinava ad un fornello carne di non so cosa. Abbiamo acquistato i panini e le brioches proprio li e devo dire che sono stati i panini più buoni e freschi che abbiamo mangiato a Parigi oltre ad avere un prezzo equo.


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