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Vecchio 04-11-2007, 21.11.51   #4
jezebelius
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Originalmente inviato da RedWitch Visualizza messaggio
Credo che una vita non basti a percorrere tutte le strade che dobbiamo.. a fare tutte le esperienze che ci servono, credo quindi che mettersi nei panni degli altri (davvero), è l'unico modo per poter fare esperienza senza viverle direttamente sulla propria pelle.
Sto provando ad osservare da diverso tempo questa cosa perchè ritengo che spesso, siamo convinti di metterci nei panni degli altri, e invece ci immedesimiamo, che è diverso..
o meglio.. in genere su di me ho potuto osservare due cose:

1) non mi interessa quello che accade all'infuori di me
(C'era un esempio calzante di Ray quando si parlava di datori di lavoro (imprenditori) e impiegati.. è più semplice guardare al lato che si conosce "giudicando" l'altra parte piuttosto che provare a mettersi nei panni dell'altro..)

2) mi immedesimo e soffro, ma in realtà, non sto soffrendo per l'altra persona, ma per me stessa..
Alla fin fine credo che sia una questione di importanza personale anche questa.
Raffrontare tutto alla propria esperienza, credere di poter capire cosa prova un altro, non è riuscire a mettersi davvero in quella situazione, ma vederne solo la piccola parte che coincide con il nostro vissuto...
Una domanda: ma mettersi nei panni dell'altro significa " essere " l'altro?
Questa cosa non l'ho capita al momento.
Alla fine se " sono" l'altro, dovrò " Sentire" ciò che sente lui ed anche quello che Pensa o anche Sapere cosa farebbe in una detrminata situazione ed altro ancora.
Per fare questo, come dice Gris, dovrei essere in grado di far questo solo se ho raggiunto un certo grado dove la personalità ( soggettiva) è abbastanza lontana.
Credo però che siccome questo livello è un po lontano dal venire mi pare, l'unica cosa che abbiamo al momento è l'immedesimazione.
Identificarsi credo che possa essere un " gradino", anche se superficiale, dove poggiare, all'inizio, il piede.
La particolarità di questo stadio è anche difficile a mantenere. Come dice Sole, infatti, lo sconfinare nella pietà è prossimo al farlo nel momento in cui l'attenzione cala.
Essere nei panni dell'altro significa " sentire" il peso di quella esperienza?
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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