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Vecchio 06-09-2007, 10.04.11   #5
DonChisciotte
Chiede le Vie
 
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Non voglio credere che i funzionari preposti abbiano inscenato il tutto per non pagare, non sono soldi loro, credo più nella inadeguatezza professionale, a quanto ho capito era il primo caso del genere, almeno nella zona.
Quando questo accade, per esperienza personale, qualsiasi sia la struttura statale deputata a far funzionare e/o controllare l'andamento della pratica, si demanda in un primo momento al cittadino il presentare tutta una serie di certificazioni, molte delle quali autoprodotte con il principio del "Se ti fidi cosa me lo chiedi a fare? Se non ti fidi perchè non controlli direttamente senza mettermi nella possibile situazione di un errore di forma in buona fede?".
In un secondo momento, dato che non ci sono precedenti si procede lo stesso a delle verifiche, che come in questo caso non sono mai mirate.
Facciamo i conti della serva: sappiamo che in verifiche di tal genere si muovono diverse persone con una retribuzione media lorda non proprio bassissima, quasi sempre vengono mandati da distretti centrali, quindi trasferte, buoni pasto e quant'altro, non credo di essere lontano dal vero affermando che con i costi dell'operazione si sarebbe pagato il perido extra alla ragazza.
Anche prima di ispezionare le sedi di lavoro il buon senso poteva far pensare che la ragazza oggetto della discriminazione (perchè di questo si tratta dato che c'è una legge apposita con dei diritti che le sono stati negati adducendo motivazioni inesistenti) a qualsiasi mansione potesse essere spostata, sempre si sarebbe trovata in un ambiente con le esalazioni degli acidi delle tinture sempre in piedi avrebbe dovuto stare, dato che un parrucchiere per quanto possa essere enorme non ha uffici con scrivanie e personale sempre li seduto. Quindi la verifica che posso giustificare solo in tal senso, cioè vedere se realmente esisteva un'alternativa occupativa per la ragazza, non aveva motivi di esistere in partenza, era sufficiente data la novità, qualora non vi fossero circolari in merito stabilire d'ufficio le modalità operative: parruchiera? La legge dice così? Non c'è scampo in qualsiasi realtà lavorativa sia, non può essere impiegata diversamente, quindi concediamo d'ufficio a chi abbia le documentazioni (una gravidanza non si può inventare) ciò che gli spetta di diritto.
In realtà l'operazione ha volto creare un precedente in cui gli effettivi diritti concessi dalla legge con molta probabilità non verrano erogati a nessuna parrucchiera adducendo motivazioni simili.
Peggio cosa è che ragazze che lavorano in piccole realtà, che rischiano il posto (ingiustamente, ma capisco anche la singola parruchiera con una sola ragazza) anche solo per la semplice gravidanza, credendo di poter avere un'agevolazione si mettono ancor più in pericolo per il vespaio che scateneranno senza sapere.
In sostanza, la legge è stata fatta per aiutare le ragazze con professioni particolari o per dar "da lavorare" a determinati organi?
Questa è la burocrazia, nessuno ha colpa, ma intanto le cose vanno come vanno....
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Mulini a vento o burocrazia, la ruota stritola se gli vai contro
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