Discussione: La purezza
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Vecchio 01-10-2008, 13.13.09   #33
Kael
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Volevo aprire in esoterismo, poi ho visto che la discussione c'era già in psico, continuo qua quindi:
Citazione:
Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
In effetti siamo proprio sicuri che i bambini siano puri?
Cercate di non fraintendermi, dal punto di vista di atti sessuali lo sono senz'altro perchè non ne hanno esperienza, almeno fino ad una certa età che si sta sempre più abbassando... ma in generale?
Anche se siamo in psicologia possiamo lo stesso rifarci alle parole del grande Maestro che Sha ha nominato, parla due volte di purezza, quella nominata da Sha e sul fatto che tutti i cibi sono puri (qua veramente non sono sue parole, ma l'intendimento dell'evangelista) perchè è quello che esce che può contaminare l'uomo.
Quindi le cose sono due, o i bambini sono puri e con il crescere ci contaminiamo in vari modi (e il secondo punto che ho tratto dai vangeli qualcosa dice) oppure i bambini non sono già puri, sono già contaminati ed è un percorso di purificazione da svolgere (se si svolge) durante la vita...
Direte: che cambia?
Cambia tutto.
La domanda che fai è fondamentale perchè essere puri significa essere solo quella cosa, quindi nel caso dell'uomo significa essere solo uomo, senza contaminazioni varie.
Ora, se siamo già contaminati alla nascita, significa che in realtà quelle non sono contaminazioni, ma fanno parte del nostro essere "puri", cioè semplicemente uomini. Se invece sono aquisite dopo, beh, bisogna allora purificarsi e liberarcene.

Io penso che le famose emozioni negative siano realmente aquisite in seguito. Se prendiamo un bambino molto piccolo (o anche un animale) vediamo che realmente non conosce emozioni come il rancore, la vendetta, etc.. Nel vissuto di un bambino per un "torto" subito, c'è spazio solo alla sofferenza ma non al senso di ingiustizia... Ecco, forse è questo, al bambino manca il senso di giustizia. Non pensa alle cose in termini di giusto o ingiusto, vive ogni evento per quello che è, senza giudicarlo (perchè ancora non ne è capace).

Poi crescendo sviluppa questo senso di giustizia (mentre l'animale no) e inizia a voler in qualche modo compensare i "torti" subiti ripagandoli con una moneta che in maniera del tutto arbitraria egli ritiene corrispondente (vendetta)

La domanda però resta ancora aperta: rabbia, invidia, rancore, gelosia, etc... sono emozioni che l'uomo puro ha ma riesce a dominare, oppure che non dovrebbe proprio avere?
Io penso che la verità stia nel mezzo, cioè che l'uomo nasce con dei sentimenti che gli sono propri, vale a dire la paura, la sofferenza, etc... e sono questi che poi degenerano in rabbia, rancore, etc..

L'uomo puro quindi possiede la paura, ma non la rabbia, o l'invidia, e per far questo deve purificarsi, ossia liberarsi dalle degenerazioni che questi suoi sentimenti (paura in primis) uniti alla mente che mente, vanno a creare.

L'uomo puro dovrebbe non arrogarsi il diritto di giudicare (anche l'umiltà fa parte dell'uomo puro, mentre la superbia è un costrutto della mente) dovrebbe far uscire quello che ha dentro (paura) senza permettere alla sua mente di elaborarlo e stravolgerlo (rabbia, rancore, etc). In questo senso vedo il "non è quello che entra nella bocca, ma quello che ne esce che può contaminare l'uomo"...

Ci rifletto...
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