Discussione: Percezione e coscienza
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Vecchio 10-03-2010, 23.14.08   #92
atomico
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Originalmente inviato da nikelise Visualizza messaggio
Perche' io non ho usato la logica?
Sei tu che affermi un principio : la percezione dell'albero non significa che l'albero esiste e poi lo molli per dire che la percezione che hai della tua coscienza e' reale e solo quella esiste per il principio di identita' .
Il principio di identita' vale solo da un certo punto del discorso in poi , per l'albero non vale ?
Cerco di spiegarmi meglio.
Supponiamo che davanti a me ho un albero con foglie di colore verde.

Mi chiedo:"Ho la percezione dell'albero?", e ne ottengo la conferma, allora concluso: la percezione dell'albero esiste.

Mi chiedo:"Percepisco il colore verde?", e ne ottengo la conferma, allora concludo: la percezione del colore verde esiste.

Mi chiedo:"La percezione dell'albero mi appare come qualcosa che ha senso in se stessa?", e ne ottengo la conferma, allora concludo: la coscienza (che è ciò che definisce l'aver senso in se stessa di una qualsiasi percezione) esiste.

Mi chiedo: "Esiste un oggetto esterno alla mente a cui corrisponde la mia percezione dell'albero?", e qui non posso ottenere alcuna conferma.

Come vedi con la coscienza ho usato lo stesso criterio che ho usato per l'albero.
Spero di essere stato più chiaro questa volta.


Citazione:
Originalmente inviato da nikelise Visualizza messaggio
Ripeto che CARTESIO dovette ammettere di esistere in carne ed ossa per il fatto di pensare :
o questa affermazione e' un atto di fede , e' un salto logico e allora non vale nulla :Cartesio non e' mai esistito per il tuo ragionamento
oppure Cartesio ha ragione per il principio di identita' e aggiungo perche' in quel caso conoscente e conosciuto coincidono e si possono affermare per veri ma allora la tua teoria e' errata .
A partire dalla realta' di CARTESIO la realta' diventa conoscibile .
Terzium non datur .
Che mi dici ?
Ti ripeto se cartesio arriva all'affermazione che esiste in carne ed ossa per il semplice fatto di essere in grado di pensare, fa un atto di fede.
Che lui abbia davvero affermato questo, lo hai detto tu, io non conosco bene cartesio.
Se ricordo bene Cartesio affermava che poichè era in grado di pensare allora esisteva, ma non come esistenza in carne e ossa, ma come quel "COLUI che pensa".
Quindi ha messo in primo piano un'esistenza non materiale (che credo lui identificasse con l'anma) e in subordine quella del corpo (in subordine perchè rispetto all'esistenza dell'anima richiedeva proprio un atto di fede).

Quindi tu che mi citi Cartesio, mi sa che non lo citi bene, ma sia che lo stia citando bene o male, non vedo cosa centri con la validità del mio discorso il fatto che cartesio sia stato un personaggio perfettamente inutile o meno.

Ultima modifica di atomico : 10-03-2010 alle ore 23.18.28.
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