Discussione: La valanga
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Vecchio 26-03-2011, 18.34.44   #12
diamantea
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Originalmente inviato da diamantea Visualizza messaggio
E' terribile! Io sono l'ultimo posto prima della morte. Mi fa impressione questa cosa...
Ieri pomeriggio la mia ospite più giovane di 51 anni è morta, un arresto cardiocircolatorio improvviso e senza sintomi, un attimo prima si era seduta per cenare si è sentita mancare ed è morta.
Una scena orrenda che ho ancora negli occhi e nel cuore a pezzi. Ci ha lasciato tutti scioccati. Un rapporto particolare il nostro, lei era come una figlia per me e io ero il suo punto forte di riferimento, dopo il fratello venivo io, era nata con un ritardo mentale, era come una ragazzina di 12 anni. Un anno di duro lavoro per inserirla e fare diventare la comunità come casa sua.
Ieri ho detto che non voglio più fare questo lavoro, che non voglio più volere bene a nessuno. E già da un pò di tempo che lo penso e lo dico, mi sento in crisi nel lavoro per questo risvolto che lascia l'amaro in bocca.
Poi i parenti attoniti, che l'avevano vista nemmeno un'ora prima e stava benissimo, anzi ieri il giorno più felice della sua vita, hanno speso una buona mezz'ora a decantare i miei meriti per come l'ho seguita e voluta bene in questi 4 anni che l'ho avuta con me, come ho sempre tranquillizzato la famiglia in tutti quei momenti di disagio o di malattia che la donna ha passato, si sono sentiti come parenti, grande stima e affetto, profonda gratitudine per mantenere una comunità modello come la mia dove le persone stanno bene, hanno cibo genuino come a casa, pulito e lindo, e la mia umanità e affettività forte che fa stare sereni a casa.
In quel momento ho avuto prova che devo continuare così, a voler bene, ad affezionarmi e poi lasciarli andare nel loro momento con serenità e fare posto a qualcun altra che ne ha bisogno.
Sono l'ultima dimora della vita prima di morire è vero, per questo lo devo rendere degno di essere vissuto sereno, dignitoso, affettivo. Non devo avere paura di amare per non soffrire, la sofferenza fa parte del lato umano del mio lavoro.
Ora ho un macigno nel cuore, il pensiero di non vederla più ogni giorno mi fa star male però è la morte che io desidero per me, lei è stata fortunata, devo ringraziare il Signore per la Grazia che le ha concesso: felice e senza soffrire.
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"Mi manca già la tua presenza, ma fai parte di me e per questo non sei mai andata via"
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