Discussione: Essere padre.
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Vecchio 18-05-2009, 11.28.42   #11
Uno
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Avete tutti detto cose più o meno giuste: l'esempio, la formazione etc...
Ma se stringiamo alla base c'è che i genitori sono il primo elemento di confronto per imparare cosa è giusto e cosa non è giusto... o se vogliamo il bene e il male.

So già che il genitore coscienzioso si porrà questo problema:"ma se non lo so neanche io cosa è bene e cosa è male?"

Non importa, bisogna dare quello che si ha, l'esempio di cui sopra... il bambino finchè non si forma una sua prima struttura psicologica embrionale, un abbozzo di io per quanto non individuale, ha bisogno di punti di riferimento e se non glieli danno i genitori è spiazzato e sempre un pò lo sarà nella vita se non riuscirà poi a trovare un modo per trovare (più o meno da solo) il proprio posto nel mondo.

Nel nostro profondo sappiamo in maniera innata cosa è giusto e cosa è sbagliato, ma da bambini (e purtroppo molti continuano da adulti per una serie di cose) non sappiamo portare questo nella nostra superficie, a polarizzarci, quindi gli esempi circostanti attirano nel nostro guscio quello che per attinenza risuona.

Da adulti se riusciamo a formare un io individuale il processo di scelta diventa pienamente cosciente, valutiamo bene e male al momento, ma senza questa capacità totale di scelta è necessario un leggero condizionamento al bene. Senza di questo la via più facile è il male anche se fosse non così evidente... ovviamente contano anche le predisposizioni che potremmo anche definire genetiche.

Insomma il discorso è complesso e possiamo continuarlo, ma alla base di tutto c'è dare o non dare al bambino il senso del giusto e del non giusto.
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