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Vecchio 09-07-2009, 11.58.27   #36
RedWitch
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Originalmente inviato da Sole Visualizza messaggio
................... Ad esempio se sento freddo (restando sempre lì) posso occuparmi dell'altro informandomi se ha bisogno di qualcosa, ma se l'altro sceglie di non volere il mio aiuto, la questione deve finire lì. Nel momento in cui insisto, allora voglio imporre la mia volontà o voglio imporre il mio punto di vista, voglio controllare e gestire il suo modo di essere e di pensare e di comportarsi, chiarament equesto nei casi più estremi, ci sono infinite sfumature nel mezzo.
Quel punto di vista prescinde dal fatto che sia giusto o meno, infatti occuparsi dell'altro è anche lasciargli la libertà di sbagliare, stando a guardare. Anche quello è occuparsi secondo me, ma soprattutto ci si occupa veramente dell'altro quando ci si occupa di se stessi. Infatti se l'altro ci assorbe ogni respiro, ci risucchia nel vortice.. allora non è occuparsi.
........................
Hai messo un sacco di carne al fuoco Sole, torno un attimo qui perchè mi interesserebbe cercare una risposta soddisfacente alla domanda di Ray sul confine tra prendersi cura/controllare che diceva sopra e mi sembra che il quando e soprattutto quanto si insiste sia un buon indicatore, che puo' mettere in allarme facendo un minimo di attenzione..
In questo modo si dovrebbe imparare a lasciare libero l'altro e a non soffocarlo. Interessante anche l'altro punto che hai messo, che si puo' guardare da diverse angolazioni: il non farsi risucchiare nel vortice dipende sia da noi che dall'altro, perchè puo' essere che siamo noi a volerci inconsciamente farci risucchiare nel vortice, o puo' essere l'altro ad attirarci e noi a non essere capaci di gestirlo.. probabilmente nella vita di ogni giorno una cosa non esclude l'altra...

Citazione:
Originalmente inviato da Sole Visualizza messaggio
..................
Ad esempio nello specifico si controlla perchè si ha bisogno di avere la percezione di esistere, di sentirsi importanti. Nel momento in cui viene meno il ruolo, qualunque esso sia, viene meno anche l'immagine che si proietta negli altri di se stessi per cui tutto crolla e si perdono i punti di riferimento, si perde l'indispensabilità di cui si nutre chi assume un ruolo. Insomma in parole Ermopolite, non si nutre più il
coccodrillo e si soffre.
Per cui per vivere in pienezza, come dici, questo tipo di controllo vuol dire essere schiavi, vuol dire perdersi nel bisogno dell'altro per soddisfare il proprio bisogno di verifica agli occhi dell'altro della nostra immagine. Insomma una dispersione energetica pazzesca.
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Già.. e quando il castello di carte crolla e ci si accorge che non si è indispensabili succede che il ruolo si svuota e perde tutta l'importanza che aveva .. oppure si sposta il bersaglio senza che ce ne accorgiamo.. per cui sarebbe proprio meglio riuscire a liberarsi di certi ruoli a cui si è attaccati..

Citazione:
Originalmente inviato da Stefano
beh prima chiaramente vedendolo, successivamente agendo a quel fine.
cmq diciamo che a volte io do per scontate determinate cose che scontate non sono.
me ne rendo conto e chiedo venia anche a te
Ed una volta visto, come agiresti?

Mi piacerebbe sapere cosa pensi, che ti impegnassi a dirci cosa pensi tu e non la frase di circostanza....

Ultima modifica di RedWitch : 09-07-2009 alle ore 11.59.21. Motivo: non ho ancora letto Ray
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