Discussione: La paura della paura
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Vecchio 10-05-2010, 15.28.02   #7
dafne
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Prendo in prestito le parole di Uno in una discussione su fobie e paure per un altro pezzo di riflessione-
Uno scrive:
"la paura è la repulsione da ciò che non siamo in grado di controllare, qualcuno potrebbe dirmi giustamente che non tutto quello che non controlliamo ci fa paura, e allora qual'è un'altra variabile in gioco? E' l'importanza che si da alla situazione"

Quindi da una parte c'è un fattore di repulsione, un allontanarsi che è opposto ad accettare e poi c'è il fattore importanza della situazione, quando per importanza si intende il grado di esperienza (se ho capito bene) che abbiamo fatto di quella cosa.

Se non ho fatto sufficiente esperienza in un certo ambito non ne ho controllo e se è una cosa che riveste importanza per la mia sopravvivenza (non solo fisica) allora quest'esperienza si caricherà sia di importanza -forse si può parlare di aspettative- sia di forza repulsiva.

Maggiore è l'importanza che percepisco per quella cosa maggiore sarà la repulsione che proverò nel doverla affrontare se non ho alcun controllo sulla situazione.

Non sò se ho capito bene ma provo con un esempio.
Se ho paura degli scarafaggi (posto che questi possano rappresentare fisicamente la paura di qualcosa di più mentale, come la paura di ammalasrsi, tanto per dirne una) svilupperò una repulsione verso questi insetti tale da impedirmi di avvicinarmi (e quindi eliminarli) se me li trovassi davanti e più penserò che è importante che li elimini più questa repulsione aumenterà, è così?

Se fosse così la paura della paura alla fine altro non sarebbe che una fortissima repulsione indirizzata non più verso un fatto specifico (tipo aver paura degli scarafaggi) ma piuttosto verso lo stato d'animo stesso, quello di impotenza e di paura. Un mare di possbilità sconfinato perchè ogni cosa, paradossalmente, potrebbe rappresentare per noi una minaccia. Dall'insetto al germe ai vasi sui cornicioni ai detersivi...

Una forza repulsiva che ci scaglia lontanissimi dal vivere e che, penso, sia causa di quel rinchiudersi o immobilizzarsi. Repulsione che può sanarsi direi solo in due modi, o invertendo la direzione, e quindi invece di allontanare avvicinare, accettare oppure diminuendo in modo consapevole il grado d'importanza assunto.

Una cosa che dovrebbe suonare come accettare di essere un fifone e cercare di andare incontro alle paure invece di fuggirle senza aspettarsi di poterle vincere..

Haahah, mi faccio ridere da sola, ma la cosa dovrà pure non essere impossibile
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