Discussione: I Vangeli
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Vecchio 07-05-2006, 18.46.49   #1
Ray
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Predefinito I Vangeli

Come tutti sanno i Vangeli sono la base della tradizione cattolica.

La parola "vangelo" viene dal greco euangelion. E' un composto di "eu" che significa bene, giusto, bello, buono ecc.ecc. ovvero da una connotazione positiva in senso tradizionale del termine. Si rifà dunque all'oridine naturale delle cose e alla Volontà divina. "Angelos" vuol dire messaggero, da cui angelo. "Ion" è un suffisso di derivazione (appartenente, concernente ecc.)
Quindi eu-angel-ion si può tradurre "concernente il giusto messaggio", "appartenente la buona novella".

Sempre come tutti sanno i vangeli canonici sono quattro. Quello che reputo più interessante da osservare meglio di come viene solitamente fatto è quello di Giovanni. Questo per una serie di motivi: innanzitutto è scritto in greco, lingua che seppur ormai poco capita nelle sue accezioni simboliche, ci permette comunque una comprensione facilitata rispetto all'aramaico, oltre che ad una maggiore garanzia di traduzione. C'è da dire che il testo di Giovanni è considerato quello più profondo e più "filosofico". Sulla filosofia posso pure concordare, sulla profondità un po' meno. In ogni caso Giovanni è anche l'autore della Rivelazione (Apocalisse), testo dai profondi connotati esoterici e che pone l'autore nella schiera dei "profeti".

Ben lontano dall'idea di proporre una qualsiasi esegesi del testo più o meno esaustiva, l'intenzione è quella di soffermarci e discutere su qualcosa che, a mio modo di vedere, tutti conoscono e pochissimi comprendono. Inoltre, per loro meccanismo intrinseco, i vangeli offrono possibilità di comprensione sempre maggiore man mano che si scava in essi.

D'altra parte, per rendersi conto di questo, basta soffermarsi un attimo sui primi quattro versi.

In Principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio,
e il Verbo era Dio.
Egli era in Principio presso Dio.

Butto li alcuni spunti, poi passo la palla e magari approfondiamo.
Innanzitutto è impossibile non notare come ci siano TRE "entità" chiamate in modo diverso. Abbiamo il Principio, Il Verbo (Logos) e Dio. Pare proprio che il Principio contenga gli altri due...
Poi c'è da dire che la prima parola del testo è spesso interpretata malissimo. Mi riferisco a "in". Viene letta sempre con un'accezione temporale. Ma il tempo viene fatto in seguito, proprio grazie al Verbo. Secondo me, già se cominciassimo a considerarla in termini spaziali (anche lo spazio non c'è ancora, ma è un esempio) potremmo cogliere qualcosa di nuovo.
Interessante anche l'uso dell'imperfetto nel verbo "era"... tra l'altro usato tre volte con accezioni apparentemente diverse.
Poi c'è l'arcano del quarto verso, che SEMBRA riassumere i primi tre. Ma se riassume, che senso ha? Sta devvero riassumendo?

Bon, mi fermo... un po' alla volta... così sento che ne pensate.
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