Discussione: Il vizietto
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Vecchio 11-03-2010, 19.30.15   #6
griselda
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Quando è morta tua mamma?
Non intendo quando è defunta fisicamente, parlo di un altro tipo di lutto.
Uno non so mica se ho capito cosa intendi, anzi penso proprio di no, non puoi darmi un'indirizzo un'indicazione?

Perchè dopo un lutto si fa il funerale e non si pensa più a quella persona anche se ci può rimanere nel cuore.

Ma morire dentro di noi può anche voler dire che per noi quella persona non ha più motivo di esistere che con lei abbiamo chiuso.
Oppure che nonostante sia viva per noi è come se fosse morta, che non avrà più nessuna considerazione da parte nostra.

Con mia madre è stata una morte lenta ed inesorabile.
Dopo quella litigata che ho scritto ieri è cambiato il mio rapporto con lei.
Entrambe abbiamo gettato la spugna. Ora non sto qui a considerare che è stato un errore da parte di entrambe.
Ma da quel momento io non ho più voluto saperne solo che la mia vita è andata piano, piano a rotoli.
Sono rimasta peggio che orfana, perchè è nata dentro di me una sorta di fastidio verso il femminile.
Niente più gonne, niente amiche, niente pianti, niente confidenze, niente di niente un rifiuto verso il femminile.
Mi sono spostata verso il mondo maschile, più sincero, diretto, semplice e ho così cercato di essere il più possibile vicino a questo mondo quasi volessi inglobarlo in me.
Quasi volessi diventare maschio perchè poi alla fine era quello che mia madre amava di più.
Era come se volessi cancellare la parte che mia madre voleva che io fossi ma che poi non le piacevo perchè le somigliavo. Odiava pure lei tutte le donne, trovava mille cose per denigrarle, se una donna era emancipata era un p@@@@a, se andava troppo in chiesa una ruffiana, insomma era tutta una critica. Non sapevi bene dove collocarti nella sua graduatoria, che tanto valeva neppure entrarci.
Meglio per lei i maschi, ma quali? Solo i bambini e suo figlio. Perchè gli uomini li voleva assessuati.

Non è che voglia psicanalizzarla è solo che io crebbi in contrapposizione al suo pensiero.

Ma alla fine non ero cosciente di niente. Non ho mai smesso di essere condizionata da lei.
Ed invece quando uno muore smette di condizionarti.
Mentre anche quando agivo in contrapposizione con lei non era morta.

E' morta solo come figura da cui prendere esempio per il femminile.
E se vogliamo io per colpa di mio padre e del loro "disaccordo" potrei dire di essere cresciuta orfana di madre.
Era lui che le toglieva il ruolo. Non la lasciava fare la sua parte. Quando lei le chiedeva di intervenire e lui non lo faceva coprendomi, lei lì, perdeva credibilità ai miei occhi, lui non la riconosceva come parte integrante della mi educazione ed io facevo altrettanto. Dividi et impera.
Quindi è stata una lunga agonia, una morte continua.
Nel senso che era viva, il volevo una madre ma non riconoscevo il lei, la madre che invece volevo, desideravo di cui avevo bisogno per crescere equilibrata al mio interno.
Dentro avevo una sorta di conflitto volevo la mamma ma quella mamma non la volevo.
Eppure continuava a condizionarmi anche se non ne ero cosciente.
Volevo la sua approvazione e non avendola la detestavo.
Per questo non capisco bene cosa intendi se fosse proprio morta non avrei più pensato a lei o comunque non mi avrebbe condizionato più.

Quando è morta per un bel po' di tempo non sono riuscita a gettare via le sue cose.
E' difficile staccarsi da una madre perchè per quanto terribile sia stato il rapporto quella è l'unica madre che uno abbia mai avuto.

Ho dovuto aspettare qualche anno poi un bel giorno ho aperto gli armadi e ho ripulito, ho tenuto solo dei ricordi, il resto l'ho dato in beneficienza, con l'eredità ci ho pagato un str@@@o psichiatra. E quando ho smesso di fumare ho detto: "se ce l'hai fatta tu ce la farò senz'altro anche io."
Un giorno disperata in mezzo alla nebbia le ho anche chiesto di portarmi via (elloso questo fa parte della mi parte melodrammatica ma è stato un brutto momento quello) e poi ogni tanto ora quando mi va vado a trovarla al cimitero, ma non provo più niente.
Bon sono esausta
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