Discussione: i mestieri
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Vecchio 05-12-2006, 22.05.05   #5
Kael
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Anche mio nonno faceva le scarpe.
Aveva le mani grandi e ruvide di chi lavora il cuoio tutto il giorno. Ricordo quando da bambino andavo in bottega con lui, i giorni che non avevo scuola, mi svegliava col buio quando la città era ancora immersa nel sonno e dalla cucina arrivava il forte aroma del caffè appena fatto. Poi, quando iniziava ad albeggiare, lui era già che stava tirando su la serranda della bottega... Adoravo quel posto... era magico e pieno di ogni sorta di attrezzi, punteruoli, morse, coltetti... Il posto ideale per i sogni di un bimbo.
Mezz'ora dopo che aveva aperto, arrivava l'aiutante di mio nonno... Non era un giovane apprendista, ma uno strano vecchietto dell'età di mio nonno... Era da quarant'anni che gli faceva da aiutante, e sebbene lo stesso mio nonno gli aveva proposto di mettersi in proprio, perchè ormai l'arte l'aveva imparata e avrebbe potuto fare più soldi, lui continuava a restare là, fedele al fianco del suo amico/maestro.
Io li guardavo lavorare, mentre costruivano nuove scarpe o ne sistemavano di vecchie portate dai clienti, in assoluto silenzio. Nessuno dei due parlava e ai miei occhi parevano così affiatati che si passavano gli strumenti prima ancora che l'altro avesse fatto in tempo a richiederli... se li passavano di mano in mano senza nemmeno guardarsi... Era come se non avessero bisogno di parole perchè "uniti" dal mestiere... Alle volte, sembrava quasi che a riparare le scarpe fosse un solo uomo con quattro mani...
E poi ricordo che mio nonno, per "ripagare" l'amico dell'assoluta devozione con cui lavorava per lui, spesso gli portava prosciutti o fiaschi di vino, come ricompensa... Ricompensa che però l'altro da una parte accettava, ma dall'altra si fermava ancora di più in bottega, fino a tardi, fino a sera inoltrata... bon oltre il suo orario per "meritarseli"...
Era comunque sempre mio nonno a lasciare la bottega per ultimo. Arrivava col buio e se ne andava col buio... La bottega era la sua vita, e come dice Sole, non lo faceva per i soldi, ma per dare forma a quei pezzi di cuoio e di pelle che, ormai, gli erano talmente familiari da saperne valutare la bontà solo dall'odore...

Questo è il nonno che ho amato...
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