Discussione: invertire la rotta
Visualizza messaggio singolo
Vecchio 18-12-2011, 12.29.46   #56
diamantea
Cittadino/a Emerito/a
 
L'avatar di diamantea
 
Data registrazione: 29-03-2010
Messaggi: 3,266
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Faltea Visualizza messaggio
Se c'è qualcosa che bolle è perché c'è la fiamma accesa sotto..
Mi sono soffermata su questo punto. Ci sono due elementi che fanno montare la rabbia. L'acqua e il fuoco. Yin e yang.
L'acqua è l'emotività e il fuoco è l'energia con cui portiamo fuori l'emotivo.
Ho cercato l'etimologia della parola emotivo, da motus, ciò che spinge ad andare fuori, quindi un motivo che vuole uscire, e per uscire necessita della spinta energetica del fuoco.
Il motivo preme, l'energia spinge fuori, quando il motivo è stato trattenuto a lungo o represso.
Il passaggio in genere va dal ventre allo stomaco, in cui il ribollimento avviene e da cui parte la monta quanto è stato raggiunto il punto di cottura. Questo almeno è quello che osservo in me.

Citazione:
Originalmente inviato da dafne Visualizza messaggio
Forse la domanda che mi devo fare adesso non è più tanto il perchè sono rabbiosa ma piuttosto perchè mi fà comodo continuare ad esserlo.

...è solo pappa buona per il nostro lato oscuro? Tanto buona da impedirci di cambiare il sistema?
Ci deve essere un modo!
Tu dici comodità, io direi piacere, godimento nell'atto della manifestazione della rabbia. L'uscita del surplus energetico è godurioso, finalmente esce il motivo senza freni, nella rabbia spesso diciamo o facciamo ciò che non faremmo in una situazione di normalità continuando a reprimere o trattenere.
Un pò come la droga, fa male ma il momento in cui si fuma la sigaretta ad es. o si mangia il dolce o altro, proviamo un piacere a cui non sappiamo/vogliamo rinunciare.
La rabbia è come un'onda che parte da lontano e si carica fino a trovare il punto di rifrangenza in cui riversarsi già alta, e più è alta più fa danno. Come fare l'amore. E' una scarica come l'orgasmo, è lo sfogo dell'energia raccolta e giunta al suo culmine che da piacere.
Non voglio, con ciò, dare una valutazione di giusto o sbagliato, solo analizzare il fenomeno, di cui anche io sono specialista . Quello che accade in me è questo, il piacere nell'atto dello sfogo. Tuttavia io mantengo la lucidità e la fermezza nel non fare danno, limitandomi a lanciare parole, al massimo lancio un canovaccio o un sacchetto di plastica.
Dopo si fa la conta dei feriti, c'è il pentimento, le scuse, ma intanto so già che prossima volta che arrivo al punto di non ritorno non mi fermerò facilmente.
Ho potuto sperimentare che in questi casi aiuta sviare il lancio di energia verso altra fonte. Pulire casa, camminare a piedi, guardare vetrine, fare un videogioco... cioè trovare altre fonti di godimento in cui impiegare momentaneamente l'energia in eccesso per rientrare nel range della calma.
Il punto è sempre quello, capire il motivo che ci e-muove, raccogliendo man mano energia, verso l'oggetto.
Quello che noto in me, in genere quando trattengo la rabbia e la distolgo, il momento delicato è quello di stare lontana dalla fonte che potrebbe rialimentare la rabbia con ciò che muove verso di me.
Tenere le redini del cavallo pazzo è molto difficile e faticoso. Più comodo, perchè più facile, mollare.
Comparato al sesso, ho ragione di dire che uomini inclini allo sfogo continuo della rabbia sono eiaculatori veloci.
__________________
"Mi manca già la tua presenza, ma fai parte di me e per questo non sei mai andata via"

Ultima modifica di diamantea : 18-12-2011 alle ore 12.33.29.
diamantea è connesso ora