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Vecchio 29-01-2006, 16.13.28   #26
jezebelius
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Originalmente inviato da pluto
E' un improvviso senso di vuoto....anche da ricordi passati....non ancora metabolizzati....ma la si può anche e semplicemnete definire "malessere"....Io mi trovo spesso a dirmi questa frase....Devo riuscire a gestire il mio malessere...L'unica cosa che potrebbe portarci fuori sarebbe innamorarsi.....Confesso che dopo anni ho ritrovato una collaboratrice...di cui ho sempre conservato un buon ricordo e l'amicizia....E' una ragazza molto dolce ed è la mia diretta collaboratrice nel lavoro....Non essendo più abituato alla dolcezza da tempo, credo di esserne un po' innamorato....la penso spesso...non potrà mai essere un amore con lei....in quanto pur separata, ha una figlia e il marito che ronza sempre per casa.....la figlia sta facendo di tutto perchè la madre ritorni assieme....confesso di averla spesso in mente....è un angoscia o un innamoramento boh???????Fatto sta che da quando sono al lavoro con lei, vado a lavorare più volentieri......so per certo che lei non è innamorata di me.....vedete gli inghippi della vita....perlomeno adesso rispetto a prima mi sento più motivato al lavoro......
Beh....sarà mica angoscia da innamoramento?

Scherzo Plutino.....non fraintendermi; sicuramente il tuo è il classico caso da " cotta " mi pare di capire.
Con questa facciamo le cose più volentieri ( ecco appunto vai a lavoro più motivato ), ci diamo una sferzata di vita anche solo pensando alla persona.....in altri termini siamo stati soggetti ad una "ventata" che ha un attimo spolverato in soffitta.
Tornando all'angoscia Red - la quale non deve preoccuparsi del suo italiano anche perchè molti di quelli che parlano questa lingua ( vedi me per esempio ) di solito non riescono ad esprimere concetti ; lei
al contraio - ha posto una soluzione.
Mi pare che non abbiamo dato peso all'aspetto energetico per il momento; soltanto il Capo ha dato un accenno, anche perchè in questo sono abbastanza ( per non dire molto....và... ) ignorante.
Sarebbe altrettanto utile comunque approfondire.
Portando, per quanto mi è possibile, la discussione sul piano pscicologico, ribadisco ciò che ha detto Red, e cioè che bisogna andare alla radice del problema, ma allo stesso modo riprendo ciò che ho detto poco più su ovvero come una persona " passiva " in quel momento riesce a fare un percorso inverso rispetto al problema che l'assilla: con la forza di Volontà?
Ebbene come Ray ha lasciato nel post precedente, se la scelta viene fatta con consapevolezza - in altri termini non si vuole affrontare la faccenda, aspettando, passivamente, che passi - non si puo dire la stessa cosa quando non sappiamo che scelta fare, perchè questo timore? Certo abbiamo detto che potrebbe essere d'aiuto tornare alla radice del problema, ma con quale combustibile possiamo rimettere in moto la maccchina del tempo se è inconsciamente che stiamo scappando e quindi, al contraio a livello conscio, non abbiamo nessuna intenzione di affrontare l'insieme angosciante?
Quando l'unica cosa che si desidera in quel momento è che questa morsa che ci attanaglia, quale è l'angoscia, passi e anche in fretta?
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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