Discussione: Viviamo la non-vita?
Visualizza messaggio singolo
Vecchio 10-07-2008, 16.53.15   #9
Sole
Conosce ogni vicolo
 
Data registrazione: 31-08-2005
Messaggi: 5,653
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio

Anche ove sappiamo scegliere, per aver imparato a farlo, anche ove sappiamo volere, per essersi allenati allo sviluppo di questa capacità, anche ove riusciamo addirittura a realizzare qualcosa, mettiamo pure molto, lo sguardo umano, anche e soprattutto dell'umano che avanza e vuole avanzare, sarà perdutamente teso a quel che non è ancora e, per impossibilità a valutare perfettamente il non noto, a quel che mai sarà.
Almeno questa è la percezione di Cioran... che ne deriva una disperazione, una condanna insindacabile al "non" dovuta alla stessa umana natura.

E' vero che la capacità, da svilupparsi forse non sappiamo ancora bene come, di valutare eppoi di vivere il presente, con tutte le sue manchevolezze si, ma anche con tutte le sue realizzazioni, è un sollievo a ciò Ma, in quanto sollievo e proprio per l'umana natura, è destinato ad essere temporaneo perchè, appena percepito il presente, al momento in cui sorge la spinta ad avanzare ancora, ecco di nuovo ricomparire il "non", la mancanza, la tensione verso, la miseria.

Scavarsi bolle di paradiso in mezzo all'inferno... scoppiata la bolla, l'inferno resta.
Visione lucida quella di Cioran, quasi insostenibile. Forse è superabile... a lui pare di no, anche se io ci credo invece.
Anche io ci credo!
La visione del passato e del futuro il non saper stare fermi nel fare presente e nell'essere presente è una mancanza di oggettività secondo me, oggettività riconducibile alla sincronicità.
Provo a spiegarmi, sappiamo che in ogni singola unica azione mettiamo in moto flussi e possibilità infiniti ed è quindi naturale questa tensione umana, sottilmente è probabile che si avverte il vacillare umano, strappati da diverse parti e flussi, maggiore però è la visione oggettiva e maggiore sarà la capacità di ancorarsi al presente, perchè tale visione permette diavere una visuale del presente più ampia, più vasta, più reale.
Ciò che distrae l'uomo dal presente è il non sapere, quello che lo ancora è la visione completa del tutto.

Per cui dico che si può, si deve e si vuole uscire dalla condizione che descrive malinconicamente Cioran.
__________________
Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
Sole non è connesso