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Vecchio 29-06-2011, 11.46.56   #11
Uno
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Originalmente inviato da diamantea Visualizza messaggio
Si potrebbe appronfondire Uno?
Volontà vera dovrebbe derivare dal volere e non dal desiderare. I desideri dovrebbero appartenere alla mente e sono presenti quando non conosciamo il nostro volere o il nostro bisogno autentico, quello che ci porta verso la crescita, il cambiamento..
Certo che si può e si deve approfondire, per adesso mi limito a questo, poi vedremo quello che esce.

Se consideriamo tutta la materia mente allora si i desideri appartengono alla mente, altrimenti i desideri appartengono alla mente, ma anche al corpo, alle emozioni etc... in sostanza, completando il cerchio di questo che sto scrivendo, a tutta la materia.
Un bisogno, naturale, artificiale o di che altro tipo, innesca un desiderio.
Dico innesca perchè i desideri normali già esistono tutti, li abbiamo in un nostro magazzino, alcuni più in evidenza, in vista, altri più nascosti. Alcuni più fattibili, altri più complicati.
Quando entriamo in contatto con un bisogno, ossia un bisogno ci tocca, questo innesca il desiderio corrispondente, lo accende.
Questi desideri hanno già una forma anche quando è poco riconoscibile.

Se uno si ferma qui parrebbe che questi desideri siano solo un male, in realtà hanno, come tutto, il suo perchè: farci muovere per passare nelle posizioni favorevoli a veri momenti di vita.
Avete presente quei marchingegni che usano oggi nelle lavanderie? Mettono i vestiti in una specie di rotaia e quando vai a ritirarli l'addetto con un pulsante fa girare i vestiti finchè non arriva sulla finestrella quello tuo.
Beh il bottone che fa muovere il marchingegno è il bisogno, il motore del marchingegno è il desiderio e la finestrella è l'opportunità, il punto di collegamento con il Vivere reale.
Nella vita in lunghi periodi di sopravvivenza abbiamo delle finestre tempo-spaziali, delle occasioni, degli attimi, in cui siamo realmente e completamente vivi. Possono essere scioccanti, di estrema gioia, di estremo dolore etc...

Fin qui abbiamo scoperto alcune cose. Se pigiamo il pulsantone che fa muovere l'ambaradan senza motivo, cioè con un bisogno non naturale, la "giostra" inzia a girare, ma non arriverà mai il vestito giusto alla finestrella.
Un bisogno naturale invece ci porterà a quei momenti di cui sopra.

Fin qui ho parlato di normali desideri, però se non ci fosse la possibilità di farne nascere di nuovi non ci sarebbe evoluzione. I desideri nuovi non si innescano da un bisogno, non hanno forma all'inzio, sono aspirazioni, poi la volontà gli da una forma.

Ecco cosa è la volontà. Aspirare a qualcosa (e aspirare quel qualcosa) per volerlo essere, qualcosa che ancora non ha forma, quindi è più elevato anche se poi prende forme che si riconducono al conosciuto. La vera volontà non nasce da un bisogno, io voglio fare una cosa perchè voglio, che sia poi piacevole, fastidiosa, interessante, noiosa o che altro non importa, quando voglio realmente faccio, un fare che come nelle migliori tradizioni orientali (quelle di solito mal interpretate) non è finalizzato a muovere i dare e gli avere ma l'essere .
Come effetto tangibile metterà un nuovo vestito nel marchingegno di tutti.


Sarei molto soddisfatto se si capisse un 10% di quello che ho provato a scrivere, per oggi e finchè non vedo un certo tipo di movimento mi fermo così.
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