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Vecchio 30-06-2011, 14.24.05   #16
griselda
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Se consideriamo tutta la materia mente allora si i desideri appartengono alla mente, altrimenti i desideri appartengono alla mente, ma anche al corpo, alle emozioni etc... in sostanza, completando il cerchio di questo che sto scrivendo, a tutta la materia.
Un bisogno, naturale, artificiale o di che altro tipo, innesca un desiderio.
Dico innesca perchè i desideri normali già esistono tutti, li abbiamo in un nostro magazzino, alcuni più in evidenza, in vista, altri più nascosti. Alcuni più fattibili, altri più complicati.
Quando entriamo in contatto con un bisogno, ossia un bisogno ci tocca, questo innesca il desiderio corrispondente, lo accende.
Questi desideri hanno già una forma anche quando è poco riconoscibile.

Se uno si ferma qui parrebbe che questi desideri siano solo un male, in realtà hanno, come tutto, il suo perchè: farci muovere per passare nelle posizioni favorevoli a veri momenti di vita.
Avete presente quei marchingegni che usano oggi nelle lavanderie? Mettono i vestiti in una specie di rotaia e quando vai a ritirarli l'addetto con un pulsante fa girare i vestiti finchè non arriva sulla finestrella quello tuo.
Beh il bottone che fa muovere il marchingegno è il bisogno, il motore del marchingegno è il desiderio e la finestrella è l'opportunità, il punto di collegamento con il Vivere reale.
Nella vita in lunghi periodi di sopravvivenza abbiamo delle finestre tempo-spaziali, delle occasioni, degli attimi, in cui siamo realmente e completamente vivi. Possono essere scioccanti, di estrema gioia, di estremo dolore etc...

Fin qui abbiamo scoperto alcune cose. Se pigiamo il pulsantone che fa muovere l'ambaradan senza motivo, cioè con un bisogno non naturale, la "giostra" inzia a girare, ma non arriverà mai il vestito giusto alla finestrella.
Un bisogno naturale invece ci porterà a quei momenti di cui sopra.

Fin qui ho parlato di normali desideri, però se non ci fosse la possibilità di farne nascere di nuovi non ci sarebbe evoluzione. I desideri nuovi non si innescano da un bisogno, non hanno forma all'inzio, sono aspirazioni, poi la volontà gli da una forma.

Ecco cosa è la volontà. Aspirare a qualcosa (e aspirare quel qualcosa) per volerlo essere, qualcosa che ancora non ha forma, quindi è più elevato anche se poi prende forme che si riconducono al conosciuto. La vera volontà non nasce da un bisogno, io voglio fare una cosa perchè voglio, che sia poi piacevole, fastidiosa, interessante, noiosa o che altro non importa, quando voglio realmente faccio, un fare che come nelle migliori tradizioni orientali (quelle di solito mal interpretate) non è finalizzato a muovere i dare e gli avere ma l'essere .
Come effetto tangibile metterà un nuovo vestito nel marchingegno di tutti.


Sarei molto soddisfatto se si capisse un 10% di quello che ho provato a scrivere, per oggi e finchè non vedo un certo tipo di movimento mi fermo così.
Citazione:
Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Può starci anche il piacere, ma non è quello che ci spinge contrariamente a quello che pensiamo.
Se fosse come dici, che il piacere alimenta la volontà, la forza e resistenza fisica, mentale etc... staremmo tutto il giorno persi in attività ludiche arrivando fino alla morte o non arrivandoci perchè autoalimentati da quel piacere.
Quello che alimenta veramente la volontà è la passione, perfino quella meno elevata. Se una cosa ti piace ma non ci metti passione ti stanchi subito. Idem se una cosa ti fa soffrire.
Se hai un figlio che rimane sotto una macchina che stava riparando, pur soffrendo, la passione che nutri verso il rapporto madre/figlio (non l'amore verso il figlio in se, non come stimolo principale per lo meno) ti farà sollevare la macchina.

E' quando manca la passione che la vita sembra non aver senso, che vengono disturbi fisici e quant'altro....
Il piacere è una delle forme della passione, la passione in se non ha forma, a seconda delle circostanze diventa piacere, sofferenza, lacrime e gioia....
Il bisogno è ciò che ci manca, quindi può essere piacere come può essere sofferenza o altro e quando la sequenza è:
piacere (o sofferenza) ---> bisogno, stai pur certa che è un bisogno artificiale, un bisogno indotto da qualcuno/qualcosa per scopi suoi e di cui a te l'unica cosa che interessa sarebbe di non fartici incastrare.

Viceversa se la sequenza è:
bisogno (mancanza, spazio nell'integrità) ---> piacere o sofferenza (di cui spesso e volentieri non hai esperienza pregressa) allora è un bisogno naturale e da soddisfare possibilmente per andare oltre.

Adesso rimane però da capire che cosa è la passione.
Ho bisogno di cibo desidero una bistecca
Ho bisogno di fare pipi desidero un bagno
Ho bisogno di bere desidero un bicchiere di acqua

Questo è il meccanismo
Il bisogno è il motore che fa muovere
Il desiderio crea l’opportunità la finestra che si apre

Questo movimento crea la vita in un alternarsi di gioia e dolore

Se Il bisogno non è naturale il meccanismo aprirà finestre inutili che non daranno esito di vita, ciò che verrà attirato non sarà ciò che ci serve veramente

Ci sono desideri che non hanno forma ancora e che non nascono da un bisogno sono le aspirazioni, in pratica sono l’elevazione del normale desiderio che conduce al cambiamento dell’essere o a divenire dell’essere
Questo meccanismo crea la volontà, la volontà di divenire e quindi essere
Un movimento che è per se è per il mondo

Questo è quello che io ho capito


La frase che ho sottolineato invece

non sono riuscita a prenderla potrei giusto facendo un parallelo con il resto pensare che voglia dire che quando il bisogno è evaso da altri per noi è qualcosa che invece di liberarci ci imprigiona maggiormente


Per quanto riguarda la passione e la sottoscritta direi che la miglior passione seguendo il discorso potrebbe essere quella verso noi stessi verso il nostro essere e l'ingegrazione quei piccoli circoli che vanno chiusi affinchè diventino completi e non più mancanti del loro mezzo e poi il fuori poi sarà una conseguenza di ciò


Passione = unità interiore nel fare

Volontà = aspirazione di ciò che ci manca per essere integri


Non so se sono dentro al 10 per cento
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