Discussione: Metodo e ordine
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Vecchio 14-02-2012, 09.37.51   #70
webetina
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Non ho ovviamente impiegato tre anni per mettere ordine nello spazio dove mi muovo senza rietere i gesti, ma c'è voluto tutto questo tempo per sperimentare il come farlo al massimo di cui sono capace. L'ho fatto e rifatto, diciamo che ci ho dovuto dare tante mani, perchè impilare è una cosa, la funzionalità del risultato un'altra. Magari alla vista non è cambiato molto ma è molto diverso il controllo che ho dei vari contenitori, che siano cassetti, armadi, sottoscala, magazzino, etc...Il fatto è che i contenitori che avevo io erano troppi, ripetuti, senza razionalizzazione all'interno, vivendo come quando l'economia si basava sul fiuto.

Cose che quì sono scritte mi hanno caratterizzata per molto tempo, come:
"...e' l'approssimarsi della fine del tempo di....consegna..."

Tre anni sono anche poca cosa per correggere tale grave difetto che tuttavia non avevo sempre avuto in modo così grave.

Poi:
"A sto punto bisogna fare una selezione e "buttare via" (non intendo fisicamente, intendo "dalla mente") ciò che si è iniziato, tanto riprendere fra qualche anno equivale a ricominciare daccapo perchè sarà passato troppo tempo e non ricorderemo più niente"

Sopravvalutando la capacità di gestire troppe cose in una volta mi ero impantanata di brutto; sentirmi sommersa e a quel punto bloccata era inevitabile.
Ho man mano per così dire chiuso molti libri eternamente aperti e accavallati l'uno sull'altro.
Ho preferito mettere mano al disordine materiale, ma è stato difficilissimo trovare il sistema gusto, non si può credere alla mole di cose che ho accumulato nel tempo soprattutto nell'ambito del mio lavoro, roba che ancora sto cercando di smaltire con razionalità.

la cosa è lunga da descrivere, un intenso lavoro che mi ha fatto sembrare questo tempo trascorso come se fosse volato in un attimo.
Mi sono vista alle prese con la resistenza, la pigrizia, l'abitudine dura a morire che rispunta all'infinito e ti da l'idea di come non riesci a dominare ciò che ti sta intorno, te stessa infine.

Non so che relazione ci sia tra l'ordine esterno e quello interno, se uno si mettesse una maschera potrebbe, credo, vivere anche nel caos, ma per me non è così.

Altra cosa che ho compreso in ritardo:
"L'ordine soggettivo non esiste, può esistere una certa personalizzazione dell'unico ordine possibile."

Si, l'ordine è l'ordine, significa che una cosa ha il suo posto, magari in relazione ad un altra e soprattuto la si trova e la si può usare, per non parlare dello spazio che ti resta e dell'energia che si risparmia nell' evitare di doverla cercare, ma ancora nel scrivere ciò una piccola morsa si fa sentire, perchè è un' arte di incredibile difficoltà ad acquisire e nemmeno sono ancora convinta di volerla possedere malgrado i benefici ottenuti, tanto è il desiderio di passare ad altro man mano che un certo automatismo mi renda facile soprattutto, mantenerlo, l'ordine. Vedrò cosa è questo altro e se è, come spero, che una migliore gestione dell'ambiente esterno che mi ospita, mi porterebbe a vedere cosa da dentro viene fuori di bello.
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"Le cose non sono sempre come sembrano...
Le cose sono esattamente come sembrano!"

Ultima modifica di webetina : 14-02-2012 alle ore 10.30.16.
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