Discussione: La valanga
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Vecchio 16-02-2011, 19.31.37   #5
diamantea
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Ray la tua spiegazione mi ha aiutato a togliere il contenuto emotivo legato al cane, di questo ti ringrazio tanto.
Credo di avere un condizionamento freudiano che tutto ciò che sogno è un desiderio represso, così la preoccupazione maggiore è la possibilità che io desideri e reprima di far questo al cane.

Capisco che suby ha secessità di scuotermi con immagini forti penso perchè negli anni ho sviluppato una certa resistenza alla violenza o certi stimoli esterni. Quello che sto notando da un pò anche nel lavoro o nelle relazioni è proprio questo scudo che mi fa sopportare i colpi, per cui per scuotermi o ferirmi ci vuole un colpo più forte come un trauma ad esempio che sia in grado di oltrepassare le barriere protettive.
Credo che l'orgoglio abbia anche questa funzione di resistere agli stimoli esterni a protezione di un Io che si sente debole ed io mi sono sempre sentita debole e indifesa nei confronti del mondo esterno e per questo ho sviluppato molte difese.
Ma ora stanno crollando anche perchè vi è la volontà di farlo, mi sono stancata di vivere trincerata e la presenza del mio cane mi sta aiutando molto, credo che mi sia identificata con lei proiettando il mio disagio e i miei desideri, aiutando lei ad esprimere liberamente i suoi istinti di cane aiuto me stessa a liberare i miei.

Penso che la storia della bambina mi abbia influenzato nella scelta professionale. Quando vedo ingiustizie reagisco in difesa altrui, c'è un desiderio di riscatto per quelle volte che ho assistito in silenzio impotente.
Tuttavia questo senso della giustizia a volte mi ha fatto diventare un giustiziere a volte un carnefice, altre mi ha fregata nella libertà delle mie scelte, in ogni persona c'è un bambino indifeso che soffre ma io non devo salvarli tutti a discapito mio, non tocca a me farli crescere, fare da madre, perchè inizialmente con il compagno faccio questo, la madre. Prendermi cura della mia bambina va bene ma di quelli di altri adulti non è compito mio. Sono rimasta bloccata nell'istinto materno, l'ho perpetrato in lungo e in largo, la mia bambina ha pianto per anni, difendere gli altri vuol dire difendere me stessa, lo faccio per la mia bambina, per dimostrarle che so essere una buona madre, so difendere, è tutta la vita che cerco di dimostrare di essere una buona madre anche quando in certe occasioni non lo sono stata e quindi c'è sempre da recuperare. E forse reprimo istinti che nulla hanno a che fare con il ruolo di madre non so.
In fondo in comunità sono una grande madre, che accoglie educa e difende. E' un ruolo che crea dipendenza e poi mi fa usare il coltello per il distacco, per ridare la libertà di essere adulti.
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"Mi manca già la tua presenza, ma fai parte di me e per questo non sei mai andata via"
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