Trovo che dire, o scrivere in questo caso, qualcosa sempre citando il nome famoso.... la tal teoria famosa, studi fatti (meglio se avvalorati da un pezzo di carta) sia indice di insicurezza.
Non nego l'utilitā di citare a volte brevemente un pensiero di qualcun altro per inquadrare meglio un problema..... perō lo trovo positivo solo se lo si abbia compreso (minimo capito anche se non č la stessa cosa) quando invece noto che mi si portano aventi discorsi scopiazzati e al minimo tentativo di discorso che esca dal binario, un muro, allora sento l'inutilitā di continuare il discorso....
Chi conosce bene un argomento citerā poco fonti esterne...
Il bello che questa legge "del citare" ha iniziato a prendere piede a livello universitario scientifico.....
Questo poi crea quella che io definirei sindrome della chiacchiera da barbiere...
Un cliente (Rossi) dice al barbiere:"ho visto un elefante in piazza"
il barbiere dice a Verdi:"Rossi ha visto in piazza un elefante cattivo"
Verdi esce e incontrando Bianchi:" il Barbiere mi ha detto che Rossi ha visto in piazza un rinoceronte cattivo" etc etc
Con il tempo diventerā chissā che cosa... quando basterebbe andare in piazza a vedere.....
Allora oltre l'insicurezza aggiungo la pigrizia di trovare la pappa pronta