Discussione: Io...Sono?
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Vecchio 02-01-2007, 22.25.44   #4
Ray
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Originalmente inviato da Haamiah Visualizza messaggio
e accettare anche ciò che non ci piace, (sia in noi stessi, ma, e soprattutto, negli altri) in tal caso o riusciamo a modificare, cambiare realmente, e quindi trascendere quell'aspetto negativo che fa/faceva parte di noi, oppure ci dobbiamo convivere, ci piaccia o meno..e in tal caso, forse non avendo avuto i mezzi o la forza sufficiente per sbarazzarcene del tutto, lo seppelliamo da qualche parte. Nessuno ci può convincere di nulla se non siamo per primi convinti noi stessi.
E invece è soprattutto in noi stessi, negli altri manco per...

se qualcosa negli altri non ci piace può benissimo continuare a non piacerci anche dopo che abbiamo accettato questi altri. Accettato l'altro per quel che è decido se mi sta bene oppure no.
Diverso è quando ciò che non ci piace nell'altro ci stride, ci infastidice. Allora ecco che siamo di fronte a parti di noi, specchiate o meno (nel senso del verso) che non solo non ci piacciono, ma che non accettiamo proprio.

Piacere ed accettare non sono mica sinonimi come ben dici (accettare ciò che non piace), infatti non è che se accetto una parte di me che non mi piace me la devo far piacere per forza. E' quando li vediamo sinonimi... accetto solo ciò che mi piace e il resto nascondo, che si dorme davvero. Stessa cosa col discorso "altri", se mi preoccupo di accettare tutti e non mi occupo di accettare me, il cuscino è il mio più assiduo compagno. Gli altri servono si a far vedere le parti di noi che preferiamo non guardare ma stop, poi tutto torna su di noi. Se uno si è veramente accettato non troverà negli altri aspetti che gli stridono, ma solo che non gli piacciono.

Parli di cambiare, trascendere, sbarazzarsi delle parti che non ci piacciono. E' come dire che siccome non mi piacciono i miei piedi li devo cambiare (in cosa, in orecchi?), li devo trascendere (?), devo sbarazzarmene. E con cosa cammino poi?

Invece li devo usare (e non farmi usare)... belli o brutti che siano allo sguardo degli occhi (altra parte di me) mi servono per andarmene in giro e senza non mi muovo. Non si possono cambiare le parti di noi che non ci piacciono, si può invece decidere non manifestarle o manifestarle in modo diverso (ogni parte ha una funzione se la si conosce), si possono controllare. Ma per controllarle le devo conoscere e per conoscerle le devo perlomeno vedere.

Poi viene da chiedersi se controllo meglio un cane nutrito che riposa al mio fianco vicino al caminetto o un cane affamato e inferddolito che corre per il bosco ma bon, altro discorso...
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