Discussione: Aiutare gli altri
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Vecchio 18-02-2008, 01.36.44   #10
jezebelius
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
L'altra settimana ho aiutato un mio amico a pulire il giardino. A dire il vero abbiamo anche spostato un armadio... gli serviva di un mezzo metro e basta ma da solo non poteva. In due invece, uno di qua e uno di la, è stato un gioco da ragazzi.

Non me lo aveva davvero chiesto di aiutarlo, mi ero offerto io. Dopo che mi eva raccontato, mentre si parlava di tutto un po' dopo pranzo, che avrebbe voluto pulire il giardino la settimana seguente ma che non sapeva se faceva in tempo da solo (aveva solo un giorno). Allora mi sono offerto e abbiamo fatto in tempo. Ci è avanzato anche per l'armadio.
Ottimo. Se l'amico per caso, poi dopo si fosse lamentato di come era stato mosso l'armadio o peggio non risultava in linea con quello che aveva pensato come posizione finale?

Faccio una domanda ossia, partendo dal presupposto che è vero il fatto che se si aspetta di essere consapevoli hai voglia. Io, da persona che ha un problema, voglio veramente essere aiutato, chiedendo aiuto chiaramente o anche no, e soprattutto son disposto ad ascoltare la risposta, qualunque essa sia, o lo faccio, come di solito si fa, girando intorno non alla richiesta ma al " semplice " sfogo senza alcun risultato?
Lo faccio per sfogarmi soltanto se parlo di un qualcosa a Tizio quando poi mi lamento con lui della risposta che mi ha dato?
Torno per un attimo, poi, al dare aiuto. Mi rendo conto che ho sviato un po.
Insomma è venuto fuori molto mi pare.
Sarebbe meglio, come dice Astral, non vestirsi da vigile del fuoco ventiquattro ore su ventiquattro per spegnere incendi a destra e manca. L'aiuto secondo me dovrebbe avere una sua strategia ma per essere strategico devo per forza conoscere me ( ed essermi aiutato ) e devo avere apportato il materiale necessario per colmare quei buchi, quelle mancanze che mi porto dietro. In caso contrario non credo di essere in grado o quanto meno lo sono ma in minima parte. Ecco, però, nel dare aiuto non credo che si faccia soltanto riferimento al cosa dare - "cosa" che deriva, è conseguenza, di come mi conosco - ma come ho detto su, anche al come dare, caso per caso anche.
Forse l'unico modo di dare una mano è " sentire" quel problema, quella situazione, quella condizione - che come caratteristica va ad unirsi alla conoscenza di me, mi pare - ed è vero che dovrei dare una parte di me nella risposta e mediante questa contribuire a fare un po di luce non avendo pretese tali da raggiungere, a forza, un obiettivo ma contribuire invece, ecco appunto, condividere un peso, spostare un armadio. Però non so è come se mi sfuggisse qualcosa o forse non ci ho capito abbastanza...o entrambi!
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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