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Vecchio 16-07-2008, 22.13.15   #3
stella
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Originalmente inviato da Sole Visualizza messaggio
Ho un rapporto pessimo con il denaro, ho paura che mi manchi e con esso la terra sotto i piedi. Riportavo la cosa al fatto che nella mia esperienza di vita fuori casa ho avuto un periodo di enormi difficoltà economiche di cui in un certo senso pago ancora il dazio. Non ci vedevo altro nella mia paura perchè in casa con i miei i soldi non sono mai mancati, il frigo era sempre pieno e se c'era da affrontare una spesa i soldi non erano mai un problema. Non vedevo e non rapportavo mai la questione della mia ansia da mancanza di denaro alla mia famiglia di origine. Eppure razionalmente arrivavo a capire ma mi mancava un legame con tale meccanismo di ansia.
Ed eccolo qui. Mia madre non lavorava, mio padre manteneva tutta la famiglia con il suo lavoro ma non lasciava mai neppure un centesimo in casa e se lo faceva era ben contato e controllato. Mia madre era quindi costrattaa chiedergli i soldi ogni giorno per fare la spesa e per i bisogni dei figli. Non indago i loro motivi, ma le impressionidi, cui ero completamente ignara, che hanno lasciato in me i loro dialoghi.
L'atteggiamento di mamma nel chiedere i soldi era disagiato e obbligato, non era libera di provvedere per se stessa dovendo giustificare l'uscita di denaro e mio padre soppesava ogni centesimo che le dava. Io che assistevo alla scena lasciavo che entrasse tutto questo e si cristallizzasse in qualcosa come: devo provvedere per me perchè non posso essere un peso così, e se mai sono un peso piuttosto non mangio e non mi compro nulla pur di non disturbare la quiete economica, piuttosto mi rendo utile ed indispensabile in casa piuttosto che mangiare a sbafo. Così se posso oggi metto io il capitale piuttosto che fami dire che sono un peso... fino a portarmi al punto di non averne più e dovermi sentire a disagio e non partecipe alla spesa della famiglia per questo.
Ho sottollineato portarmi perchè come nel passato anche oggi ho fatto di tutto per lasciarmi vedere questa cosa, e non vedevo.. ora forse inizio a fare a luce.
Il contrasto cristallizzato in me della dipendenza di mamma e del controllo di papà è micidiale, mi fa muovere come un uomo e mi fa pretendere attenzioni.
Carissima Sole, ho riflettuto molto prima di rispondere perchè mi sento molto coinvolta emotivamente con l'esperienza che hai condiviso con noi, e ti ringrazio per questo.
Anch'io ho un pessimo rapporto con il denaro proprio per il fatto che nella mia famiglia è sempre mancato, ed oggi solo il pensiero di rimanere senza mi fa venire il panico... è anche vero che è accaduto sempre qualcosa che mi ha fatto andare avanti, ma per me il lavoro e l'indipendenza economica, per quel poco che si può, è molto importante, e anche il fatto che arrivo in momenti di crisi a sostenere altre persone, ma in questi casi ho paura di diventare come tuo padre, cioè di chiedere il rendiconto di ogni spicciolo, e questo non è bello... poi mi succede anche che per spesuccie piccole ma evitabili vado più in crisi che per una spesa grande ma indispensabile.
Anche questi sono retaggi che mi porto dietro dall'infanzia, quando il risparmio ed evitare ogni tipo di spreco era fondamentale, ora se me la prendo per certe cose poi mi chiedo il perchè di queste reazioni esagerate, ma chi da piccolo non ha avuto questo tipo di messaggi non può capire...
Poi mi succede anche di rinunciare io a qualcosa ma poi mi dico che non è giusto, quindi dovrei imparare a superare questo stato di cose e avere un rapporto più equilibrato con i soldi, sia verso di me che verso gli altri...
Ma c'è da fare molto lavoro su se stessi e anche andare contro certe idee che mi sembra siano nate con me, ma il fatto è che mi è difficile eliminarle perchè dopotutto mi pare che sia giusto, ma è altrettanto giusto non sentirsi in colpa se ogni tanto ci si toglie qualche capriccio...
Quando lo faccio sul momento sto bene, ma poi mi sento in colpa e comincio a pensare che quei soldi sarebbero potuti servire per altro... e sono sempre in questo circolo vizioso.

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