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Vecchio 16-07-2008, 23.51.10   #6
Sole
Conosce ogni vicolo
 
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Originalmente inviato da RedWitch Visualizza messaggio

Non solo, il fatto che nell'infanzia entri tutto secondo me contribuisce a rendere poi difficile ritrovare il capo del filo.. ci sono cose che si radicano talmente che a me sembra che esistano da sempre, le do per scontate, proprio come avere un elefante in salotto e non vederlo.. fintanto che non ci sbatto dentro il naso, e a volte nemmeno quello e' sufficiente per farmi muovere..
Già, sotto il naso da sempre e ripetutamente e ogni volta che sento mia mamma mi ridice sta storia... e non c'è niente da fare bisonga aspettare il momento o il tread giusto...

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Originalmente inviato da stella Visualizza messaggio
Quando lo faccio sul momento sto bene, ma poi mi sento in colpa e comincio a pensare che quei soldi sarebbero potuti servire per altro... e sono sempre in questo circolo vizioso.

Ti capisco e ho imparato ad usare prima di comprare un metodo: mi serve? Lo voglio davvero? ha difetti? e soprattutto: lo indosserò più di una volta (se si tratta di abiti) .?.. funziona per il non pentimento e pure per le economie

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Originalmente inviato da Shanti Visualizza messaggio
Mi viene da pensare che ciò che abbiamo vissuto in famiglia sotto forma di impressioni soprattutto negative ha contribuito a formare la parte più ombrosa della nostra personalità, quella che tentiamo di nascondere di più a noi stessi, che non vogliamo vedere, che esce a tradimento e ci costringe a fare i conti con il passato.
La tua esperienza mi ha fatto pensare: anch’io ho un pessimo rapporto con il denaro ma i miei genitori hanno sempre pensato a risparmiare su tutto, secondo me esageratamente, e mi sono chiesta se la mia è stata una ribellione a quel loro modo, insomma non volevo diventare come loro, troppo avari secondo me, e mi sono data all’opposto spendendo sempre più di quanto mi sarei potuta permettere, e non risparmiando mai.
Pensandoci bene i miei genitori hanno sempre lavorato tutti e due, la famiglia era numerosa, ma il denaro lo ha sempre amministrato mia madre, mio padre non si è mai preoccupato di nulla limitandosi a consegnare a lei tutto lo stipendio, tenendo per sé solo qualche spicciolo. Lo stesso facevamo noi figli quando abbiamo iniziato a lavorare: consegnavamo tutto a mia madre. Ora vedo bene che nel momento in cui mi sono sposata e ho avuto una famiglia mia ho assunto lo stesso atteggiamento di mio padre, non mi sono mai voluta prendere la responsabilità di gestire il denaro, nemmeno volevo sapere quanto avevo di disponibilità, mi rifiutavo di pensarci. E l’ho fatto fino a quando mi sono trovata a non avere di che vivere, e allora ho dovuto imparare a risparmiare perfino sul necessario… proprio come ha sempre fatto mia madre.

Sole...
Ti quoto tutta perchè benchè sia diversa la storia anche io ho reagito come te spendendo di più di quel che potevo fino ad arrivare all'osso e rifiutando anche io di controllare il conto in banca che tutt'ora continuo a controllare poco.
Credo che ci sia una componente di recupero del tempo andato in cui non si poteva e appena si è stati liberi, furoi di casa, via alle spese pazze senza volerne sapere nulla. Altra componente era mettersi davanti alla mamma.


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Originalmente inviato da Astral Visualizza messaggio
Ma Torniamo al nocciolo del discorso che ti riguarda: quindi pensi che il problema sia una parte di te che tramite il controllo ti spinge obbligatoriamente verso l'indipendenza, perchè un altra parte di te si sente di peso?

Si più o meno e sinteticamente possiamo dire così.

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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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