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Vecchio 02-09-2007, 22.48.45   #80
Shanti
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Predefinito Il Sole

ARCHETIPO PATERNO, NUOVA COSTRUZIONE

Il Sole ci guarda negli occhi, come la Giustizia e l’angelo de Il Giudizio, e ha numerosi punti in comune con Il Diavolo (XV) a cominciare dal fatto che il Sole è un po’ strabico. Si potrebbe dire che il Diavolo ha acceso la torcia al fuoco del Sole, luce e calore primordiali della divinità. Questa è la prima interpretazione di questo Arcano, simbolo di vita e di amore, archetipo del Padre cosmico, fonte del calore e della luce che dà vita a tutte le creature.

Il Sole è allo zenit, in pieno centro del cielo ed elimina ogni ombra. La luce arancione, intuitiva, cede il passo al giallo fulgore dell’astro. Al suo calore i due personaggi sono uniti nell’attraversamento di un fiume azzurro.
Il personaggio di sinistra ha la coda come il diavoletto maschio de il Diavolo, mentre quello di destra ha tre puntini sul costato come il diavoletto femmina. Si potrebbe dire che l’energia che si trovava al buio dell’Arcano XV è uscita ora in piena luce e invece del vincolo passionale inconscio i due personaggi hanno stretto un rapporto di reciproco aiuto, di amore umano allo stato puro. Il personaggio a sinistra è quello che ora porta il segno della Coscienza attiva, mentre quello a destra sembra lasciarsi guidare.
Delle catene dei due diavoletti sono rimasti soltanto i collari, di un rosso attivo all’altezza della gola, luogo di passaggio, e una linea sul petto. Il personaggio di destra sta sopra una porzione di terra bianca come purificata, e il passaggio che si nota tra le sue gambe è sostituito dal colore azzurro del cielo. Sembra che sia entrato in una dimensione più spirituale del secondo personaggio che, per ricongiungersi a lui sembra aiutarsi con un movimento della mano.
In questi gemelli si potrebbe leggere una metafora del lavoro interiore: la parte cosciente dell’essere aiuta la parte animale (il personaggio alla nostra sinistra ha la coda), più primitiva, ad accedere ad una realtà diversa.

In questo Arcano tre colori ritornano nel cielo, sulla terra e sugli esseri umani. Il giallo centrale del Sole e dei raggi contorti si riflette sui mattoni del muro e sui capelli dei protagonisti, come a indicare che la mente si unisce alla luce. Il rosso dei raggi diretti corrisponde alle file dei mattoni superiore e inferiore, e al collare dei gemelli. Gli occhi dell’astro sono bianchi con le pupille nere, come quelli dei personaggi su cui incombe e come la terra purificata sulla destra. Infine l’azzurro del fiume agitato sembra avvolgersi intorno alla vita dei personaggi, nei panni che li cingono, forse a significare che hanno accettato il proprio corpo, cinto con quell’onda in perenne mutamento. Poi si innalza verso il Sole in cinque gocce azzurre, coscienza eterna presente in ciascuno di noi. L’unione tra i piani celeste, terrestre e umano è totale.
Un’unica striscia verde, segno dell’unione fertile tra il calore del sole e l’azione del fiume, rievoca la crescita della vegetazione. In questa striscia verde si può leggere il numero delle lineette secondo la numerologia dei Tarocchi: ve ne sono quattordici sul lato sinistro del personaggio di sinistra, come ad annunciare un processo di guarigione che sta iniziando, altre due righe tra le gambe, gestazione del mondo futuro; sette righe tra i due personaggi, l’azione di uno sull’altro; e infine nove righe a destra della carta, la crisi alla fine di un ciclo e distacco.
Il muretto giallo e rosso in secondo piano indica che, nel mezzo della crisi si erge una nuova costruzione, i due personaggi prendono le distanze dal passato, cominciano una nuova vita.
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