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Vecchio 17-04-2008, 09.42.12   #11
Uno
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Penso che la cosa vada al di la, ovvero a monte, prima, di queste disposizini aggressività-gentilezza. Semplicemente il maschile non riceve e se voglio ricevere devo far agire il mio femminile (che io sia uomo o donna) e viceversa. Quindi l'insegnante donna fa agire il suo maschile, che sia aggressiva o gentile e io per imparare devo lasciare agire il femminile. Se io che imparo faccio agire il mio maschile, voglio insegnare all'insegnante e io non imparo e lei non insegna.
Esattamente.....

L'eventuale durezza o morbidezza sono conseguenze (eventuali ripeto, dipende dal contesto) del principio maschile e femminile.
Se vedessimo questi principi in senso materiale potremmo dire che un chiodo è un principio maschile rispetto al legno, che in questo caso è principio femminile.
Quindi in questo contesto il chiodo è più duro, il legno più morbido.... ma al posto del legno prendiamo il chiodo e il fuoco?


In senso psicologico (ma da prendere con le molle, in senso largo, e caso per caso) nell'esempio sopra che facevo della coppia uomo-donna incarnatori dei principi maschili e femminili, la donna era la consolatrice (mica per forza remissivamente, a volte arrabbiandosi, dura) se ci pensate, quella che ascoltava i problemi, l'uomo quello che sia all'interno della famiglia che fuori doveva muovere attivamente l'energia, la donna che la muoveva passivamente (non in senso negativo, in senso di flusso, ricezione).
Ora le cose vogliono essere cambiate, ribaltate, ok, se in una coppia i ruoli sono meglio invertiti o intercambiambili non ci vedo nulla di male, potrebbe essere un'evoluzione (se messa insieme ad altro), ma se l'inversione avviene solo da una parte e ci si trova in molte situazioni in cui entrambi manifestano il principio maschile o entrambi manifestano il principio femminile le cose vanno a scatafascio.
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