La cicala e la formica
Durante quella calda estate, la cicala se ne stava appolaiata sull'albero a godersi il fresco, e cantava accompagnandosi con la sua chitarra. Guardando giù e vedendo la formica lavorare sodo e sudare tantissimo, si mise a prenderla in giro: "Ehi tu, perchè non vieni a divertirti con me invece di sudare tanto? Sei proprio matta a lavorare in giornate come queste!"
Ma la formica continuò imperterrita a lavorare e a raccogliere cibo per l'inverno, sapendo che in quella stagione di cibo non se ne trova e bisogna dunque farne scorta.
L'estate passò così, la formica a lavorare e la cicala a cantare e prendersi gioco di lei.
Arrivò l'inverno...
Congelata, tremante e senza cibo, la cicala si ricordò che durante l'estate la formica aveva raccolto tanto cibo, pensò bene dunque di andare a bussare alla sua porta. La formica venne ad aprire: "Si?"
"Ho freddo, ho fame..." balbettò la cicala, con il cappello e la chitarra ricoperti di neve.
"Ma davvero?" brontolò la formica. "Io ho lavorato tutta l'estate per accumulare il cibo per l'inverno, tu cosa hai fatto in quelle giornate di sole?"
"Io ho cantato..."
"Hai cantato? Bene... adesso balla!"
La formica richiuse la porta e tornò al calduccio nella sua casetta, mentre alla cicala non restò altro che allontanarsi a testa bassa nella fredda e desolata campagna...
|