Discussione: Opera al nero.
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Vecchio 08-01-2011, 23.11.00   #213
luke
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ma ancora non comprendo cos'è il nero. Provo dunque a fare anche io un tentativo. Chissà che scrivendo non riesca a fare chiarezza con me stesso.

L'Alchimia ci dice che il suo procedimento reintegra l'uomo nella sua originale purezza. Ciò vuol dunque dire che l'uomo attuale è impuro. E questo si accorda con la tradizione cristiana che vuole l'uomo vittima del peccato originale. Ergo del male.

Quindi il nero è il male (tendenza a fare) che c'è dentro ognuno di noi. Questo concetto, in qualche modo, era già emerso dal thread ma non si capisce se tutti lo condividano. E' altresì vero che se tutti affermano 2+2=3 ciò non significa che sia corretto ma, nel nostro caso, sarebbe già un buon punto di partenza.

Se fossimo d'accordo su cosa è il nero potremmo analizzare se l'opera al nero comincia col combattere questa tendenza a fare il male.

Allora potrei condividere la mia esperienza di lotta e parlarvi della più formidabile tecnica di combattimento che ho appreso: il pugilato. Tenendo tuttavia presente che l'avversario boxa SEMPRE meglio di noi. E' semplicemente più forte di noi come efficacemente annota San Paolo: "faccio il male che non voglio e non faccio il bene che voglio".

Ma sto andando troppo avanti. Sentiamo prima qualche opinione.

Personamente credo che si ci possa essere il combattere la tendenza a fare il male, però non basta.
Voglio dire stiamo parlando di un'importante argomento esoterico, quindi la cosa penso sia piuttosto profonda, nel senso che altrimenti potrei andarmene una setimana in mezzo alla giungla, affrontare le mie paure e dire così di aver superato l'opera al nero, oppure una buona psicoterapia potrebbe sortire gli stessi effetti.
Ma credo che il concetto sia qualcosa che vada oltre il semplice fatto psicologico, come dicevo prima, per esempio, per capire e comprendere le indicazioni alchimistiche ci vuole la mano di Dio, si parla di purtefazione, di bolla in cui gli elementi debbono rimanere a cuocere ecc.

Il tutto senza trascurare il fuoco interno, lento e costante che, da quel che ho capito, è una condizione imprescindibile per la riuscita.
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