Discussione: Strani inediti segni.
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Vecchio 12-03-2011, 00.16.57   #2
webetina
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Originalmente inviato da webetina Visualizza messaggio
Man mano che focalizzo l'essere minuto sono incerta se sia maschio o femmina, ha i capelli corti, un seno accennato, è comunque una donna e capisce il mio dubbio, sa di non avere una femminilità subito riconoscibile. E' giovane e anche lei strana, non ha paura, ma perchè non ha nulla da perdere, è sola, ha curiosità anche lei di esplorare quella zona, eppoi le è naturale andare a curiosare dove vivono gli emarginati.
Mi va bene non essere sola e cominciamo il viaggio.
Questa donna poco sviluppata, che non esercita la femminilità, ha una certa purezza, mi piace molto, mi fa tenerezza. Vive nel pericolo, non ha altro di più interessante che scendere in luoghi insoliti, tra gente losca. Magari quel suo aspetto la protegge. All'uscita mi ritrovo di nuovo in compagnia di una persona giovane, immatura ma è ragazzo, mio figlio dodicenne.
Il lavoro di disattivazione del sortilegio va fatto dalle mie mani, ma una guida, un tecnico mi deve dire in che punto toccare le radici per sbriciolare le congregazioni indotte artificiosamente. Qualcosa che solo io posso fare e che so fare, ma che non sono in grado di vedere o di trovare. Se solo io so togliere sono sempre io allora che conosco come di procurano anche.

Non credo ai sortilegi, non so se sia giusto o sbagliato.
Il boumerang potrebbe venirmi piuttosto dal male che ho procurato io stessa a qualcuno che pensava di volermi bene. Ultimamente un uomo.
Ho ferito i suoi sentimenti, con le mie ragioni ovviamente, non in modo gratuito, ma resta che so di certo che la sua sofferenza, anche di tipo morale, sarà stata molto forte e forse lo è ancora.
Molte promesse erano state fatte, progetti, e rassicurazioni circa la mia volontà di costruire insieme nel tempo che il futuro ci concedeva. Il mio animo a volte dice: perchè hai avuto fretta di promettere senza che prima lo avessi conosciuto meglio? La mia mente arriva e dice: non fa nulla, non ci pensare, pazienza non sei una santa, non ce l'hai fatta ad essere più cauta, ora è inutile che pensai chissà come stà l'altro. Mi dice anche: potresti scrivergli, chiedergli come sta, così comprende che non hai rifiutato tutta la sua persona, che resta quel bene che ci si è scambiati. Mi fermo, scusate, ho scritto seguendo i miei pensieri. Ancora non mi è chiaro.

Provo a vedere il primo meccanismo. Ricaccio la voce della coscienza che mi dice che anche se un uomo mi ha deluso, e non ho potuto fare a meno di rompere, siccome non mi ha fatto nulla di così cattivo, potrei anche mandarle due righe.

Una parte di me è coerente alla mia scelta. Niente sentimentalismi.
Un'altra parte di me reprime il desiderio di sollevare l'altra persona dal male del mio giudizio, che è stato pesante: tu uomo non sei ok per me, certi tuoi modi di fare mi procurano rabbia, decido che da ora improvvisamente non non stiamo più insieme. Puoi andare.
Suby mi rimanda con forza una palla dalle sembianze diaboliche!

Ultima modifica di webetina : 12-03-2011 alle ore 00.42.14.
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