Discussione: Ego ergo sto
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Vecchio 06-08-2009, 16.54.02   #10
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Originalmente inviato da RedWitch Visualizza messaggio
Una volta un amico parlando dell'argomento ha fatto un esempio che secondo me rende bene: tante matite colorate sparse su un tavolo rappresentano i piccoli io, se noi riuscissimo a "raggruppare le matite" e a tenerle legate insieme con un elastico, e ad usare di volta in volta il colore che ci serve.. ecco che le matite diventano utili e utlizzabili, ma non è che sparicono.. io credo che le matite debbano essere tenute insieme da un nucleo che andiamo a formare man mano, conoscendo le varie parti (o personalità) e che riesca a tenerle insieme, ovviamente serve un lavoro e non è che sia immediato.. e finchè non è ben formato le matite scappano da tutte le parti...
questo è un punto che mi fa riflettere, e vorrei parlare come se non avessi mai letto nulla sull'ego. a volte mi chiedo chi abita dentro di me, a volte sono umile, altre superba. altre volte rabbiosa, poi impassibile. qualcuno mi dice, che bello il mare stasera, lo percepisco anche io che è bello ma magari un attimo dopo mi ricordo della tragedia che si consuma sotto il pelo dell'acqua, la catena alimentare. e distolgo il pensiero. un minuto prima sono felice, l'altro dopo turbata. chi è turbato e chi è felice? e poi terzo ancora, mi rendo conto che non potrei dire che sono ne l'una parte ne l'altra, e nemmeno tutte le altre parti che reagiscono in tanti modi anche opposti a seconda delle situazioni. qualcuno ha cercato di spegarmi che questo dipende anche dai livelli di conoscenza che si attivano di volta in volta o contemporaneamente. e resta sempre che non so chi è il "capo" dentro di me,so che esiste ed è staccato da tutte le altre parti e non ha sentimenti e a volte mi porta il resoconto senza tono, hai fatto questo, pazienza non hai potuto evitare questaltro, o magari, questa volta ce l'hai fatta!non so quanti modi ci siano per spiegare cosa sia ego. ho una forte confusione ultimamente. come se avessi perso conoscenza. vorrei potere fare ordine, dare nome e cognome se ne esiste uno solo.

per quanto osho azzardo, mi viene in mente che forse la differenza con gurdjieff sta nel fatto che il primo non ha avuto una sequenza di vicissitudini personali , a parte la storia dell'oregon, ma il suo è stato un parlare alla gente per anni, in un posto protetto, e sicuramente non con tutti a tu per tu. un travaso attraverso le parole, da egli, ai sanniasin, sulle varie religioni o dei grandi illuminati, con barzellette ed aneddoti in mezzo.
di gurdjieff ho letto poco, "incontro con uomini straordinari" , dove mi ha stupito il suo sfidare gli elementi ai limiti della sopravvivenza, e tutti i lavori fatti prima che si dedicasse alla scrittura, per quanto c'è di autobiografico nel racconto.. penso un maggiore coraggio e una maggiore sperimentazione lo abbia reso piu umano e sicuramente piu originale.
per finire, e cercherò di nn allontanarmi piu dall'argomento aperto da Uno, sempre di osho vorrei citare un concetto il cui senso era: quando si riporta il pensiero di un maestro, e lui ha lavorato col pensiero di tanti maestri illustri e meno illustri, inevitabilemtente viene trasformato dalla persona stessa che lo ricorda. credo intendesse che se chi comunica il pensiero di un altro ,se è a sua volta grande , lo arricchisce e lo fa diventare più o meno potente come messaggio . e diceva ancora ,dopo di me, cercatevi un maestro vivente, anche meno brillante, sarà sempre piu efficace di uno morto. motivo credo questo se lo credete vero, che puo a volte renderci per un momento maestro per altri. per me era grande e ho amato molto abbeverarmi della lettura di osho, ma non ho altri livelli di conoscenza su tali argomenti.

Ultima modifica di webetina : 06-08-2009 alle ore 16.59.15.
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